Molestie a bordo del treno. Chiesto il rinvio a giudizio

Ragazza aggredita e palpeggiata da uno straniero in un vagone dell’Intercity. Nei guai un 34enne che deve ora rispondere dell’accusa di violenza sessuale.

Molestie a bordo del treno. Chiesto il rinvio a giudizio

Molestie a bordo del treno. Chiesto il rinvio a giudizio

Aveva importunato, molestato e tentato di aggredire sessualmente una ragazza sul treno il giorno di Ferragosto del 2022. Aveva strappato la mascherina che indossava, come prevedeva l’emergenza Covid, per baciarla, dopo averla attirata a sé stringendola al collo. Per l’uomo, un 34enne di origine marocchina, residente a Piacenza, il sostituto procuratore della Repubblica di Rimini, Davide Ercolani, ha chiesto il rinvio a giudizio.

Secondo le indagini della Polizia di Stato alla quale la giovane si era rivolta una volta scesa dal treno a Pesaro, il 34enne, salito sul convoglio in compagnia di un amico, le si era seduto accanto e dopo che il treno era ripartito in direzione Sud aveva allungato le mani per stringerla al collo e bacarla. La ragazza si era liberata dalla stretta ma lui l’aveva minacciata dicendole di stare attenta: "sono uno a cui piace fare a botte". Alla prima fermata del treno, la giovane era scesa e aveva chiesto subito aiuto alla polizia che aveva arrestato immediatamente il 34enne.

L’aggressione, stando alla ricostruzione degli inquirenti, si era consumata su un treno Intercity diretto da Bologna a Lecce, il giorno di Ferragosto. La giovane riminese era salita sul convoglio subito dopo pranzo per andare a trovare i parenti. Superata la stazione di Riccione, lo straniero si era avvicinato, sedendosi nel posto accanto al suo. Il marocchino aveva cercato di attaccare bottone, ma la ragazza, dopo aver scambiato con lui qualche parola, si era chiusa nel silenzio, facendogli intendere di non essere intenzionata a stringere amicizia con lui. Quel comportamento aveva però reso ancora più molesto e aggressivo il 34enne che, in preda ai fumi dell’alcol, aveva prima cominciato ad accarezzarle le gambe. All’improvviso aveva allungato le mani, le aveva strappato con un gesto brusco e violento la mascherina dal viso, per poi afferrarle il collo e cercare di convincerla con la forza a baciarlo. Lo stato di ansia e disagio della giovane non era sfuggito al controllore, entrato in quel momento nel vagone. Era uscito, rientrando subito dopo in compagnia del capotreno. Insieme, avevano cercato di ricondurre alla ragione il marocchino, ma quest’ultimo aveva incominciato a coprirli di insulti e minacce, costringendo quindi il personale di bordo ad allertare la polizia ferroviaria che era salita sull’Intercity alla prima fermata utile.