Molestie alpini a Rimini, 'Non una di meno' contro la richiesta di archiviazione

Dopo la decisione della Procura, l'associazione è pronta a dare battaglia: "Depositeremo denuncia collettiva"

Molestie al raduno degli Alpini, 'Non una di meno' contro la richiesta di archiviazione

Molestie al raduno degli Alpini, 'Non una di meno' contro la richiesta di archiviazione

Rimini, 6 luglio 2022 - Solo ieri la Procura aveva chiesto l'archiviazione per l'unica denuncia fin qui formalizzata in merito alle presunte molestie subite da alcune donne durante l'adunata degli Alpini. Nel giro di 24 ore è arrivata la ferma risposta dell'associazione di autodifesa transfemminista "Non una di meno Rimini", che si dice pronta a dare battaglia e a presentare denunce e testimonianze di quanto accaduto tra il 5 e l'8 maggio.

"La probabile archiviazione di una denuncia arrivata in seguito alle molestie subite da tante donne e soggettività LGBT+ durante l'adunata degli alpini non ci coglie di sorpresa - si legge in una nota dell'associazione -. Sappiamo benissimo che quando accadono determinati fatti non veniamo credute, che le istituzioni preposte non hanno alcun desiderio di mettersi contro organi come il corpo degli alpini e che gli autori delle molestie sarebbero stati difficilmente identificabili anche per la totale mancanza di presidi di vigilanza e contro la violenza di genere durante l'evento, che ha reso impossibile la tardiva individuazione dei responsabili. Ed è il motivo che disincentiva molte delle donne dal denunciare gli episodi di violenza subita".

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A denunciare le presunte molestie, era stata una ragazza che aveva raccontato di essere stata seguita, accerchiata e strattonata da tre alpini di mezza età in piazzale Kennedy, che le avrebbero fatto espliciti riferimenti sessuali. Uno di loro l'avrebbe anche afferrata per un braccio. Dopo aver visionato i filmati delle telecamere, però, per gli inquirenti non era stato possibile ricostruire l'episodio e riuscire a identificare i presunti colpevoli. Da qui la richiesta della Procura di archiviare la denuncia.

Ora, quindi, "Non una di meno Rimini" è pronta a dare battaglia. «Come Gruppo di Autodifesa Transfemminista depositeremo le denunce e testimonianze raccolte tutte insieme alla nostra legale in prossimità dello scadere dei 3 mesi, perché la procura possa lavorarvi congiuntamente e prendere atto dei fatti - conclude l'associazione -. La nostra azione ha messo in luce un sessismo culturale e sistemico, che si ripete e si amplifica su più livelli e questa archiviazione non fa che confermarlo. Chiediamo un cambio di mentalità, perché la cultura dello stupro, la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere e del genere sono fenomeni diffusi, strutturali, sono parte integrante della società che abitiamo e non è solo colpendo il singolo, 'la mela marcia', che si abbatte un sistema radicato e diffuso come questa vicenda testimonia. C'è ancora molto da fare»