Rimini, baci e molestie a una ragazzina. Finisce a processo

Un uomo di 27 anni è accusato di atti sessuali con la figlia del gestore della struttura dove era ospite

Violenza su una ragazza (foto d'archivio)

Violenza su una ragazza (foto d'archivio)

Rimini, 17 gennaio 2020 - Ha confermato , parola per parola, tutto quello che aveva raccontato nell’estate del 2017. E lo ha fatto ieri mattina davanti ai giudici del tribunale collegiale di Rimini. "Mi ha afferrata e poi mi ha baciato. Da quando era arrivato non mi aveva mai tolto gli occhi di dosso". All’epoca dei fatti la vittima aveva solo undici anni, poco più che una bambina. A rivolgerle attenzioni sessuali era stato un ventisettenne, originario del Bangladesh (difeso d’ufficio dall’avvocato Rita Bizzocchi), un profugo che era arrivato da pochi giorni in una struttura di accoglienza della provincia.

A gestirla era proprio il padre della piccola. Tre estati fa, a fine giugno, quattro ragazzi bengalesi avevano trovato ospitalità nella residenza del Riminese. Una collocazione necessaria per poter poi ottenere lo status di richiedente asilo. Ma il giovane aveva subito notato una delle giovanissime figlie del responsabile dell’albergo, una bimba di 11 anni. Fin dall’inizio, come è emerso anche nel corso del processo, il profugo le avrebbe rivolto sorrisi, occhiolini e ammiccamenti. Poi una mattinata l’uomo era riuscito ad afferrarla e a stringerla, baciandola sulle guance, sul collo e sfiorandole le labbra. La piccola si era subito ribellata e, seppur turbata, aveva poi raccontato tutto alla nonna e alla madre. Le due donne, che avevano fatto denuncia ai carabinieri, ieri hanno confermato le accuse della bimba.