Murales con uomo che allatta a Rimini: scatena la polemica il sindaco lo difende su Facebook

La Lega chiede spiegazioni sul murales di via Savonarola e Sadegholvaad risponde: “Fatto in uno spazio autorizzato e di cui, come padre, condivido il messaggio”

Il murales dell'uomo che allatta che ha scatenato la polemica e il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad

Il murales dell'uomo che allatta che ha scatenato la polemica e il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad

Rimini, 3 aprile 2023 - Un'opera che fa discutere. La Lega che chiede spiegazioni al sindaco di Rimini su quel murales comparso in questi giorni in via Savonarola, davanti alla chiesa di San Nicolò, che raffigura un uomo che allatta un bambino.

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Jamil Sadegholvaad non si sottrae al dibattito e difende l'opera. Con un lungo post su Facebook, il sindaco premette che "il rapporto tra arte e mondo è sempre stato ferocemente dialettico. Se fosse altrimenti si parlerebbe di tutt'altro. Eppure ogni volta che questo cozza tra arte e presunta 'normalità' avviene ecco saltar fuori la modalità scandalo: interpreti diversi, parole identiche. Censurare...oscurare".

A Rimini, ricorda Sadegholvaad, "è accaduto anche in anni recenti: ricordate le raccolte firme per chiedere la distruzione delle famose cartoline giganti di Maurizio Cattelan? C'è sempre un Montevecchi di turno (in riferimento al consigliere regionale della Lega) che, invece di domandarsi perchè cancellare le parole straniere nel nome di una italianissima autarchia (perchè, consigliere, non eliminare allora l'insegnamento dell'inglese nelle scuole di ogni ordine e grado? Risolvereste il problema alla radice...) chiede di passare una mano di vernice sulla storia, sulle storie, sull'arte, riuscita o meno fa poca differenza, nel nome di un proprio pensiero. Lo avrebbe fatto, certamente, anche per Caravaggio e Michelangelo se fosse stato vivente in quel periodo storico. Figuriamoci per un collettivo di writer riminesi che interpreta simbolicamente l'attualità operando su alcuni spazi messi a disposizione dall'amministrazione comunale di Rimini. Liberamente, gratuitamente e senza alcun contributo economico pubblico, lo specifico per il centrodestra che magari ha già pronto il comunicato sul danno erariale. Figuriamoci: quel muro sin qui grigio e anonimo, un quasi 'non luogo', che oggi 'divide', per molto tempo ha ospitato la creatività della spray art con la scritta cubitale 'Trans è bello' a cui una manina birichina ha fatto da contrappunto anch'esso artistico sostituendo 'Trans' con 'f..a'. Attualità vuol dire anche, per questi giovani artisti, uguaglianza delle persone, uguaglianza dei corpi".

Chiarito questo, "non entro nel merito, tutto individuale, della sensibilità e dei suoi eventuali urti o entusiasmi. Sto al piano pubblico e del ruolo che l'arte o comunque visioni non convenzionali possano avere nell'ambito della vita di una città. E questo a Rimini trova e troverà sempre asilo, perchè non si professa Rimini capitale italiana della cultura solo per una competizione datata 2026 o Rimini terra di libertà solo in un convegno: la si professa sempre, comunque e dovunque, principalmente nella quotidianità e a partire dall'atteggiamento che adottiamo ogni giorno uscendo di casa. Questa nel bene e nel male è l'arte; questa nel bene e nel male è Rimini".

Conclude Sadegholvaad: "Se poi chiedete a me cosa penso, dico che in quella figura maschile che allatta al seno vedo il magico mistero della paternità. Essere padre, e lo provo ogni giorno sulla mia pelle e lo dico per esperienza diretta visto che sono padre di una bimba fantastica, non significa solo 'portare i calzoni', 'portare a casa lo stipendio', fare la parte del 'poliziotto cattivo', tutta la ridondante oleografia insomma di un ruolo che la convenzione vede come accessorio, utile ma fondamentalmente più sociale che originale. Invece essere padre significa avere la stessa relazione naturale, misteriosa, corporea, profonda, insondabile, differente ma uguale rispetto alla madre. Parità. E questo mondo ha un fottuto bisogno di padri e non di padroni".