"Nessuna intenzione di colpire il giovane"

Il sindacato difende l’operato del collega: "Una reazione che è perfettamente umana, e che non mirava ad arrecare danni"

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"Figuriamoci: da parte dell’agente non c’era alcuna intenzione di colpire il giovane in moto. Le immagini del resto sono inequivocabili. Non conosco la madre del ragazzo, ma credo che alcuni dei suoi commenti siano stati un po’ esagerati". Il Sulpl, il sindacato unitario dei lavoratori di Polizia locale, fa quadrato attorno al vigile travolto in queste ore dalla bufera. Ad intervenire in sua difesa è il referente per la provincia di Rimini, Claudio Fucchi.

"Come sindacato abbiamo avuto modo di parlare con il collega, che ha potuto spiegarci come sono andate davvero le cose. Purtroppo si è ritrovato ‘crocefisso’ a livello mediatico, ma siamo fermamente convinti che da parte sua non ci fosse la benché minima volontà di usare la forza per fermare il conducente del mezzo. Basta guardare il filmato per rendersene conto: l’agente non aveva la minima possibilità di raggiungere, con la propria gamba, la moto in fuga, e lui stesso ne era perfettamente consapevole. D’altra parte, agendo in quel modo, non avrebbe ottenuto altro risultato che farsi del male a sua volta". Fucchi parla piuttosto di "un gesto di stizza fine a se stesso, una reazione di rabbia e frustrazione che è perfettamente comprensibile, benché non giustificata. Anche perché parliamo di uomini che sono tutti i giorni in prima linea per garantire ordine pubblico e sicurezza sulle nostre strade".

"Questo non significa - puntualizza il referente del Sulpl – che il comportamento dell’agente sia stato impeccabile: è nostro dovere mantenere i nervi saldi in ogni circostanza, anche sotto fortissimo stress, e osservare quelle che sono le linee guida per le diverse tipologie di intervento. Per questo deve essere richiamato ad un comportamento più consono. Non mi sento tuttavia di colpevolizzare un pubblico ufficiale per una reazione che è perfettamente umana, e che non mirava assolutamente ad arrecare danni. Ho letto le parole della madre del ragazzo, e credo che abbia esagerato".

"Non dimentichiamo – è la conclusione di Fucchi – che gli agenti della Polizia locale sono intervenuti in via Lama per interrompere delle gare clandestine, peraltro su invito dei residenti esasperati dal rumore e preoccupati per la sicurezza stradale, e che dunque erano impegnati in un servizio di controllo importantissimo per la salvaguardia del territorio".