MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Omicidio di Pierina: “Liberate Dassilva, Manuela non era sola”

L’interrogatorio di Dassilva: i legali mirano a confutare le accuse della Bianchi. I difensori del 35enne chiedono che venga scarcerato: “Il quadro indiziario è mutato”. A giorni la decisione del giudice

Omicidio di Pierina: “Liberate Dassilva, Manuela non era sola”

Rimini, 16 marzo 2025 – Da otto mesi è in carcere per il delitto di Pierina. Ma Louis Dassilva, il 35enne senegalese arrestato il 16 luglio scorso per l’omicidio in via del Ciclamino, spera che questi siano gli ultimi giorni ai ’Casetti’. Gli avvocati di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi, venerdì al termine dell’udienza fiume sui tre incidenti probatori – sull’esame del Dna, sul filmato della cam 3, sulla perizia su telefonini e altri dispositivi del senegalese – hanno chiesto la scarcerazione di Louis. Che domani sarà di nuovo interrogato, in carcere, dal giudice per le indagini preliminari Vinicio Cantarini.

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Louis Dassilva, in carcere da luglio per il delitto, insieme a Riario Fabbri, uno dei suoi avvocati (foto Migliorini)

Il gip ha pochi giorni a disposizione per decidere se rimettere in libertà Dassilva, come chiedono i suoi difensori, o se lasciarlo invece in carcere. Entro mercoledì o giovedì è attesa la decisione. “Il quadro indiziario è cambiato e non ci sono più le condizioni per tenere Dassilva in carcere”, ribadiscono Fabbri e Guidi. Che anche ieri hanno studiato le carte dell’indagini, soffermandosi in particolare sull’interrogatorio di Manuela Bianchi, la nuora di Pierina Paganelli ed ex amante di Louis.

La Bianchi, indagata per favoreggiamento, dopo 17 mesi ha rivelato agli inquirenti che la mattina del 4 ottobre 2023, quando trovò il cadavere della suocera in garage, Louis si trovava già lì: le avrebbe detto di non fare rumore e di andare a chiedere aiuto a un vicino di casa. Le dichiarazioni della Bianchi, secondo i legali di Dassilva, non sono credibili. “Abbiamo riletto anche ieri alcuni passaggi dell’interrogatorio – continua Fabbri – A nostro parere tante, troppe cose non tornano nel racconto di Manuela”. Gli avvocati del senegalese hanno fatto eseguire anche una perizia fonometrica sul video (registrato da una telecamera del complesso di via del Ciclamino) in cui si sente la macchina di Manuela arrivare in garage quella mattina, poi il rumore di una porta basculante, un urlo e alcune voci.

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Non si sente la voce di Louis Dassilva. E dagli accertamenti svolti, abbiamo fatto una ricostruzione completamente diversa da quella fornita da Manuela”.

I legali sono fiduciosi, con l’interrogatorio di oggi, di “fare luce su quanto è veramente accaduto”. E confidano che Dassilva sia scarcerato, forti anche dei risultati degli incidenti probatori. “La perizia sul Dna – ricordano – ha escluso tracce di Dassilva sulla scena del crimine. Quella sulla cam3 mostra che Louis è più alto della persona ripresa dalla telecamera”. E sul fatto che non abbia usato telefonini e altri dispositivi nei minuti in cui si consumava il delitto, al contrario di quanto aveva sostenuto, “contiamo di confutare gli esiti della perizia”. Sarà dal confronto tra la versione di Manuela e quanto oggi dirà Louis, che si giocherà la partita. Davide Barzan, consulente legale della Bianchi, ribadisce che “le dichiarazioni di Manuela sono credibili e hanno già avuto riscontri degli inquirenti”. In questa partita a poker che è diventata l’indagine sul delitto, non è escluso che la prossima carta possa essere quella di tirare di nuovo in ballo Loris Bianchi, il fratello di Manuela.