Piatti e stoviglie monouso in crusca

Un’idea vincente, da cui si è sviluppata una vera e propria impresa grazie all’azienda riccionese Bonfitaly

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Addio piatti e stoviglie ‘usa e getta’ in carta o, ancora peggio, in plastica: da oggi la nuova frontiera è rappresentata dai piatti in crusca.

Oltre a essere completamente biodegradabili, possono persino essere addentati da chi non è ancora sazio del pasto o magari desidera aggiungere una quota di fibre a quanto ingerito.

Non è una boutade, ma un’idea vincente, da cui si è sviluppata una vera e propria impresa: è l’azienda riccionese Bonfitaly a distribuire in Italia le stoviglie ecologiche monouso di crusca di frumento, realizzate esclusivamente con materiali naturali.

"È stato il polacco Jerzy Wysocki a trasformare un periodo di crisi in opportunità: una decina d’anni fa, a causa dell’eccesso di crusca sul mercato, il governo aveva imposto un fermo di produzione e costretto all’inattività migliaia di addetti alla macinazione del grano nei mulini.

Dopo innumerevoli tentativi ed errori, Wysocki è riuscito nel suo intento: realizzare piatti biodegradabili e commestibili con le eccedenze di crusca, derivante dal processo di raffinazione della farina.

Nel 2012 l’inventore ha così dato vita all’azienda Biotrem, che produce piatti di crusca di frumento alimentare, distribuiti in Italia da Bonftaly.

Una miscela di crusca, acqua e vapore viene pressata fino a ottenere un prodotto stabile, in grado di contenere sia cibi caldi che freddi. Tutte le stoviglie possono essere utilizzate anche in forno a microonde fino a 180 gradi. Sono un’ottima alternativa agli utensili usa e getta, carta o plastica, la cui produzione è dannosa per l’ambiente.

Sono completamente biodegradabili in soli 30 giorni (al contrario degli accessori in plastica, che richiedono anche centinaia d’anni per decomporsi) e possono essere smaltite nell’umido. Da una tonnellata di crusca di frumento - considerata un ‘avanzo’ del processo di macinazione e utilizzata principalmente per l’alimentazione del bestiame – possono essere realizzati fino a 10mila pezzi di stoviglie.

Protetta da numerosi brevetti, la tecnologia dei piatti in crusca è pensata in primis per rendere più sostenibili le mense aziendali o scolastiche e, in generale, le occasioni di catering e ristorazione collettiva.

Ma l’azienda riccionese le propone anche ai privati, in vendita sul proprio negozio di e-commerce.

Il ‘servizio da tavola’ in crusca comprende piatti piani di vari formati (diametro 28, 24, 20 e 16 centimetri); il piatto fondo (del diametro di 20 centimetri); una ciotola ovale da insalata e addirittura le coppette per gelato, arricchite di aromi naturali alla vaniglia e al cocco.

Maddalena de Franchis