
Sopra, Louis, Valeria, Manuela e Loris. Sotto, gli investigatori al lavoro
Rimini, 16 giugno 2024 – Non solo accertamenti irripetibili. Mentre sul binario delle indagini scientifiche l’inchiesta per trovare l’assassino di Pierina Paganelli è momentaneamente ferma nell’attesa che la difesa di Louis Dassilva, unico indagato per omicidio volontario aggravato, formalizzi la richiesta di incidente probatorio da sottoporre al gip (mossa che ci si aspetta in questi giorni), sul binario delle indagini tradizionali l’inchiesta – coordinata dal sostituto procuratore Daniele Paci e affidata alla squadra mobile del commissario capo Marco Masia – non perde tempo.
Sono in programma per la settimana alle porte infatti alcune nuove convocazioni in questura per delle sit (sommarie informazioni testimoniali) da parte di protagonisti secondari del giallo di Pierina. Dovrebbe trattarsi, insomma, di un’acquisizione sommaria, da parte degli investigatori, di informazioni indirette riguardanti i veri protagonisti del giallo durante le ore subito prima che Pierina fosse uccisa da 29 coltellate nei garage di via del Ciclamino e subito dopo il delitto, sino appunto alla mattina del suo ritrovamento da parte della nuora Manuela Bianchi. Un lasso di tempo di dieci ore abbondanti tutto da scandagliare – ancora una volta – attraverso le informazioni che verranno fornite da parte di testimoni non direttamente coinvolti.
Forse la volontà degli investigatori sarà quella di testare ancora una volta – e alla luce degli ultimi sviluppi d’inchiesta – i rispettivi alibi di chi sin dall’inizio è stato nel cono dei sospetti e si trovava in via del Ciclamino, più precisamente al terzo piano del civico 31, la sera in cui Pierina è stata uccisa di ritorno da un incontro di preghiera con i testimoni di Geova.
Da capire ancora nel dettaglio chi saranno nei prossimi giorni le persone ascoltate da chi indaga. Chi, insomma, verrà riascoltato o ascoltato per la prima volta alla scrupolosa ricerca di un dettaglio in più e di riscontri o eventuali stridenti incompatibilità nel fiume di parole che durante questi otto mesi di indagini sono state dette e ridette dai sospettati. E dall’indagato.
Da Louis Dassilva, che da dopo l’avviso di garanzia notificatogli verbalmente in questura ormai più di una settimana fa si è trincerato in un granitico silenzio nell’attesa che i suoi difensori (l’avvocato Riario Fabbri e la consulente e criminologa Roberta Bruzzone) stilino la richiesta di incidente probatorio come istituto giuridico entro i cui confini, e regole, poter quindi svolgere successivamente i due accertamenti irripetibili slittati e che erano già stati calendarizzati dalla Procura per analizzare campioni biologici di Pierina – in una caso – e i 15 reperti provenienti dalla scena del crimine, nell’altro.
La differenza sostanziale che porterà con sé l’incidente probatorio è che a svolgere gli accertamenti saranno periti terzi incaricati direttamente dal giudice per le indagini preliminari (e non dal pm), oltre al fatto che i risultati di tali test, qualsiasi esito daranno, finiranno direttamente come elementi di prova a processo, nel caso in cui dovesse poi essercene uno.