
Piscine con acqua di mare e più spiagge libere
Piscine in spiaggia con acqua di mare, manufatti arretrati verso il lungomare e un aumento considerevole degli spazi dedicati alle spiagge libere. Oltre alle cooperative dei bagnini anche le associazioni ambientaliste presentano le osservazioni al piano spiaggia impostato dall’amministrazione comunale. Il coordinamento delle associazioni ambientaliste e animaliste del riminese (Anpana, AsOer, Dna, Enpa, Fiab, Fondazione cetacea, Italia nostra, Legambiente Valmarecchia, L’Umana dimora, Terra blu, Rimini Smoke box, Wwf) parte da un assunto: arretrare e ridurre i manufatti presenti. "Riteniamo fondamentale la previsione contenuta nel piano di alcuni arretramenti dell’edificato ora presente (con riduzioni, trasferimenti) e la realizzazione al loro posto di una fascia verde parallela alla costa. Questa previsione costituirebbe un potente baluardo naturale a fronte del rischio di allagamento costiero, ben prevedibile per i cambiamenti climatici in atto, ma sarebbe determinante anche per affermare una immagine meno ‘artificiale’ del settore balneare, recuperando elementi fondamentali del paesaggio costiero originario". Ed eccoci alle spiagge libere. "A fronte di una percentuale irrisoria (7/8%) di spiagge libere finora a disposizione di cittadini e turisti la proposta di piano dell’arenile ne prevede un aumento del tutto insufficiente (nell’ordine del 10% appena). Questa previsione è improponibile e va decisamente riequilibrata, nella prospettiva di raggiungere un rapporto appena dignitoso di almeno il 20% di spiaggia libera". Le associazioni intervengono anche sulle opportunità consentite dal piano dell’arenile. Ad esempio sulle piscine ritengono che "si possano realizzare, ma solo con acqua di mare. A fronte dei cambiamenti climatici in atto che sempre più ci prospettano per il futuro situazioni di prolungata siccità e grave carenza d’acqua, sarebbe del tutto insensato ed irresponsabile prevedere il ricorso a piscine e giochi d’acqua alimentati con l’acqua dell’acquedotto".
Sempre in questo ambito viene chiesto che il piano dia indicazioni concrete sul riutilizzo dell’acqua e non prospetti azioni simboliche. Infine l’area nella zona del Marano. "Tutta l’area del ‘Varco a mare del Marano’ deve essere destinata dal Pug dei due Comuni (Rimini e Riccione) ad area di riequilibrio ecologico, prevedendovi marcati interventi di rinaturalizzazione, il mantenimento e la riqualificazione delle attività antropiche esistenti e la tassativa esclusione per il futuro di eventi anche temporanei ma di forte impatto ambientale come gli spettacoli della Beach Arena".
a. ol.