Precipitò dal ponteggio. Operaio resta paralizzato: "Chiediamo 2,5 milioni di risarcimento danni"

Cinque persone a processo per l’infortunio avvenuto in un cantiere . L’uomo era caduto da 7 metri mentre lavorava alla facciata di un hotel.

Precipitò dal ponteggio. Operaio resta paralizzato: "Chiediamo 2,5 milioni di risarcimento danni"

Precipitò dal ponteggio. Operaio resta paralizzato: "Chiediamo 2,5 milioni di risarcimento danni"

Un volo da 7 metri di altezza da un ponteggio dell’hotel Ambasciatori di Bellaria, in viale Vespucci, dove era in corso l’intervento di manutenzione e riqualificazione alle facciate esterne. Da allora – era il 31 marzo del 2022 – un operaio albanese di 57 anni, padre di tre figlie, è ridotto in uno stato vegetativo, a causa di macrolesioni fisiche e cerebrali che lo hanno reso invalido all’85 per cento. Due anni dopo quell’episodio, è un uomo totalmente incapace di intendere e volere, che non riesce più a muoversi in maniera autonoma, fatica anche solamente a parlare ed è costretto a nutrirsi esclusivamente di cibi liquidi.

Gli accertamenti svolti nel cantiere avrebbero evidenziato una serie di violazioni alle norme in materia di sicurezza. Per questo motivo sono state rinviate a giudizio due società, entrambe con sede in provincia di Rimini – Vertical srl, il cosiddetto ‘general contractor’ del progetto e la ditta responsabile della fornitura e dell’installazione del ponteggio, Edil Copertura srl – insieme a cinque persone: i legali rappresentanti delle due società, il datore di lavoro dell’operaio, il coordinatore della sicurezza e il titolare dell’impresa esecutrice dei lavori. Sono difesi dagli avvocati Massimo Succi, Piero Venturi, Andrea Guidi, Nicola Rugi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quel giorno il 57enne, impiegato in una ditta di un imprenditore suo connazionale, si trovava sul terzo impalcato, situato ad un’altezza di circa sette metri rispetto alla pensilina sottostante. Era intento ad eseguire dei lavori di pulizia degli infissi in posizione accovacciata, quando avrebbe perso l’equilibrio, cadendo direttamente sulla pensilina sottostante. L’urto era stato violentissimo, causandogli lesioni e ferite. Soccorso dai colleghi e poi dai vigili del fuoco che lo avevano portato giù dalla pensilina, era stato affidato al personale del 118 che lo aveva fatto ricoverare con il codice di massima gravità all’ospedale ‘Bufalini’ di Cesena. Sul posto erano intervenuti anche carabinieri, polizia locale e gli esperti della Medicina del lavoro dell’Ausl.

Nel mirino degli inquirenti, a seguito dei controlli svolti era finito in particolar modo il ponteggio metallico: secondo il quadro delineato dalle indagini, al terzo impalcato, quello su cui si trovava l’operaio, il corrente superiore non sarebbe stato fissato su un lato, mentre il corrente intermedio non sarebbe stato montato. Il 57enne, dopo l’incidente, si è dovuto sottoporre ad un lunghissimo periodo di riabilitazione per via dei gravissimi traumi riportati a seguito della caduta. Non è più in grado di lavorare, né di muoversi in autononomia e deve essere assistito 24 ore al giorno dai familiari.

Questi ultimi si sono costituiti parte civile nel procedimento penale e sono rappresentati dall’avvocato Maurizio Ghinelli (il quale rimarca di "aver scritto più volte alle compagnie assicuratrici, ma di non aver mai ricevuto risposta"). Il danno ’riflesso’ subito dai familiari è stato quantificato in circa 700mila euro a favore della moglie, delle tre figlie, della sorella e del fratello dell’infortunato. Parallelamente al processo penale, dovrebbe aprirsi un secondo processo, in questo caso in sede civile, per la richiesta di risarcimento a favore del 57enne. E’ stato ipotizzato un risarcimento di 2 milioni e mezzo di euro, al quale dovrà essere sottratto l’indennizzo che l’ex operaio percepisce da parte dell’Inail a seguito del tremendo incidente.