Rimini, prelievi con bancomat rubati, indagato un politico ‘grillino’

L’esponente dei Cinque Stelle è il fidanzato di una donna accusata con la sorella di furti di carte di credito nelle aziende dove lavorava

Due sorelle sono accusate di furto aggravato in uffici e aziende (Foto d’archivio)

Due sorelle sono accusate di furto aggravato in uffici e aziende (Foto d’archivio)

Rimini, 13 novembre 2017 - Carte di credito, bancomat e denaro spariti dopo le pulizie compiute da dipendenti di una ditta esterna. E proprio con quei documenti rubati, qualcuno è andato a fare spesa e prelievi ed è stato immortalato dalle telecamere. Sono finiti indagati in tre, due sorelle ed il compagno di una di loro, un esponente politico del Movimento Cinque Stelle del Riminese.

Le due sorelle devono rispondere di furto aggravato, la maggiore delle due ed il compagno anche di utilizzo indebito di carte di credito e bancomat. Una storia che verrà ripercorsa mercoledì prossimo davanti al gup, Vinicio Cantarini, che dovrà decidere sull’eventuale rinvio a giudizio. Tutto nasce nel 2014. Facevano le pulizie in uffici e aziende dalla Valconca fino a Gatteo e Savignano sul Rubicone perchè l’azienda per la quale lavoravano era considerata ‘seria ed affidabile’. Tra le dipendenti figuravano anche due sorelle, una di mezza età, difesa dall’avvocato Sonia Stargiotti e l’altra più giovane, assistita dall’avvocato Riario Fabbri.

Era stata proprio la più giovane, allora poco più che trentenne, a procurare l’occupazione alla sorella maggiore. Improvvisamente però alla ditta appaltatrice dei lavori di pulizia (risultata nell’inchiesta completamente estranea) sono arrivate lamentele di diversi clienti. Dagli uffici erano spariti denaro in contante e assegni che si trovavano in cassetti o particolari depositi.

Ma soprattutto si erano volatilizzate anche carte di credito e bancomat. E subito erano scattate anche le prime denunce ai carabinieri, una a Coriano e la seconda a Savignano. Erano così immediatamente partite le indagini. Nel mirino degli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Stefano Celli, erano finite le due sorelle che si trovavano al lavoro proprio durante gli ammanchi segnalati.

Seguendo poi i movimenti delle carte di credito rubate, i carabinineri avevano trovato che erano state utilizzate per acquistare mobili all’Ikea, per pagare conti di cene e spuntini anche al Mc Donald’s, per acquistare indumenti e scarpe. Durante i prelievi al bancomat, sono state immortalate dalle telecamere di sorveglianza degli istituti di credito due persone, una donna ed un uomo con tanto di berrettino.

La donna ‘sorpresa’ dai video, stando alle accuse, corrisponderebbe proprio alla dipendente sulla cinquantina dell’azienda di pulizia accompagnata dal compagno, un esponente del Movimento Cinque Stelle (che è difeso dall’avvocato Emanuela Guerra). La perquisizione, compiuta subito nell’abitazione a casa dell’addetta alle pulizie, ha subito avuto un riscontro: nella sua casa sono stati trovati alcuni oggetti e mobilio acquistato all’Ikea, proprio con le carte ‘incriminate’.

Resta, invece, tutta da chiarire la posizione del suo compagno, il politico pentastellato, che potrebbe non essere stato a conoscenza dell’illecita provenienza di quelle carte usate. Durante gli interrogatori la sorella minore, ha, invece, negato ogni addebito, spiegando di non sapere nulla di quello che era accaduto. La perquisizione compiuta a a casa sua non ha fatto emergere nulla. Le due sorelle sono indagate per furto aggravato. La maggiore delle due e il compagno anche per utilizzo indebito di carte di credito e bancomat. Adesso i tre compariranno davanti al gup, Vinicio Cantarini, mercoledì prossimo e lì conosceranno il loro destino giudiziario. Un’analoga inchiesta è anche in corso presso la Procura di Forlì.