Rapina violenta in piazza Cavour Il capobanda finisce in manette

Si cercano altri responsabili dell’aggressione a due 60enni avvenuta di notte a fine marzo. Le vittime furono prese a calci e pugni, i malviventi si impossessarono di tablet e smartphone.

Un peruviano di 27 anni, senza fissa dimora, già noto alle forze dell’ordine. Sarebbe lui, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il presunto capo della banda di giovani e giovanissimi che nella notte tra il 25 e il 26 marzo scorsi aveva seminato il panico nel centro storico di Rimini, macchiandosi di un fatto gravissimo: il pestaggio e la rapina, in piazza Cavour, di due uomini cesenati di circa 60 anni provenienti a piedi dalla zona della Vecchia pescheria. Le vittime erano state accerchiate e riempite di pugni e calci, anche al volto. Uno dei due era riuscito ad allontanarsi mentre l’altro era rimasto a terra, tramortito e sanguinante. Erano stati soccorsi dall’ambulanza del 118 e da una pattuglia dei carabinieri. Il primo aveva riportato ferite guaribili in cinque giorni, il secondo una prognosi di 35 giorni a causa anche di una grave frattura. Il 27enne avrebbe non solo preso parte all’aggressione, ma prima di fuggire sarebbe riuscito a impossessarsi anche di un tablet e di uno smartphone appartenenti ai 60enni. Fondamentali si sono rivelati i filmati delle telecamere di sorveglianza, passati al setaccio dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Rimini. Alla fine i militari, coordinati dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, sono riusciti a ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’episodio e a stringere il cerchio attorno a quello che è ritenuto essere il leader del gruppo di giovani violenti e attaccabrighe, in prevalenza di origine straniera, che già in altre occasioni avrebbero creato disagi ai frequentatori abituali delle ‘Cantinette’. Nei giorni scorsi gli uomini dell’Arma hanno così dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip su richiesta della Procura, nei confronti del 27enne. Quest’ultimo si trova in carcere, in attesa di comparire davanti al magistrato per l’interrogatorio di garanzia. Nell’ordinanza del giudice viene evidenziata la sua indole "aggressiva, violenta e predatoria" tale da ritenere necessaria la custodia cautelare in carcere. Sono in corso verifiche e approfondimenti anche sulla posizione degli altri giovani facenti parte del gruppo e che il 26 marzo avrebbero preso parte al pestaggio. Gruppo che quella stessa notte si sarebbe reso protagonista di un altro episodio, non lontano dalla Vecchia pescheria: una discussione quasi sfiorata in rissa con un’altra ‘banda’ di giovani, con il 27enne che in quell’occasione avrebbe addirittura impugnato un coltello. L’aggressione ai cesenati è andata in scena attorno alle 3.30. I due 60enni vennero accusato di aver spintonato, poco prima, una ragazza che fa parte della loro compagnia. Ma era solo un pretesto, perché nel giro di qualche secondo partono le botte.

Lorenzo Muccioli