Restrizioni Covid Rimini. "Risse e spaccio: la movida aggira i divieti"

I residenti della zona dell’Arco presentano un esposto alla Prefettura. "Dopo le 18 assembramenti di giovanissimi senza mascherine"

Controlli e spaccio

Controlli e spaccio

Rimini, 12 gennaio 2021 - Sulla ’movida’ è in arrivo l’ennesima stretta. Il governo introdurrà nel nuovo decreto lo stop alla vendita per asporto nei bar, già chiusi in Emilia Romagna e nelle altre regioni in zona arancione. Un provvedimento nato con il dichiarato obiettivo di ridurre gli assembramenti di giovani e giovanissimi ed evitare risse ed episodi simili tra i ragazzi, che negli ultimi giorni si sono verificati un po’ in tutta Italia e anche nel Riminese, ultimo lo scontro avvenuto sabato a Santarcangelo. Anche se per la Regione il provvedimento è troppo restrittivo.

"L’azione di contrasto alla pandemia è assolutamente prioritaria – premette l’assessore regionale Andrea Corsini – Ma occorre fare attenzione a prendere decisioni che rischiano solo di penalizzare attività che si possono svolgere in sicurezza, e categorie economiche ormai al limite. La gran parte dei titolari dei locali si comporta in maniera più che corretta e non può pagare le colpe di pochi". Tanto più, aggiunge Corsini, che se passa il provvedimento "rischiano di dover chiudere anche pizzerie e attività simili". Che ci sia un problema, nonostante i bar e i locali siano aperti soltanto con asporto e delivery, è evidente. Bastava fare un salto sabato alla Vecchia pescheria. Alle 18 si contavano un centinaio di ragazzi accalcati tra loro, con la bottiglia di birra o il drink in mano. Alcolici venduti dai (pochi) locali rimasti aperti con servizio di solo asporto. Ma nel fine settimana gli assembramenti di ragazzi sono all’ordine del giorno. Si ripetono in parchi e piazze, nel capoluogo e in altri comuni della provincia. A Rimini il fenomeno sta assumendo contorni preoccupanti nella zona dell’Arco d’Augusto.

Al punto che residenti e commercianti hanno presentato un esposto alla Prefettura. Denunciano " la situazione di degrado che crea in zona quasi tutti i giorni, specie dalle 17 in poi". I residenti parlano dei "continui assembramenti di giovani e giovanissimi, molti dei quali con le mascherine abbassate", di "fenomeni di spaccio e consumo" di marijuana e di hashish sotto i portici (dove si trovano l’ingresso alla libreria Feltrinelli e ad altre attività) e di ripetuti comportamenti "aggressivi" da parte di alcuni di loro. Uno dei residenti, in particolare, denuncia di essere stato aggredito verbalmente, il 5 gennaio, da un ragazzo di 17 o 18 anni, "solo perché l’avevo richiamato dopo che aveva parcheggiato il suo scooter sotto i portici. Il ragazzino con aria di sfida ha affrontato me e l’amico con cui stavo parlando", minacciandoli. "Ci ha detto che avrebbe chiamato i suoi amici", cosa che poi è puntualmente avvenuta pochi minuti dopo.

L’uomo, a quel punto, ha chiamato la polizia, arrivata venti minuti dopo, e ha fornito agli agenti le generalità dei ragazzi. L’8 gennaio un’altra persona che lavora nella zona è stata "minacciata verbalmente dai ragazzi", dopo che questi erano stati redarguiti perché bivaccavano e sporcavano. Per i residenti "bisogna intervenire al più presto per fermare le baby gang che si ritrovano nella zona dell’Arco e fanno il bello e il cattivo tempo". Invocano "più telecamere nella zona" e anche una maggiore presenza delle divise. "Perché – è la proposta dei residenti – non spostare lì una delle pattuglie che stazionano in piazza Tre Martiri?".