Rifiuta una sigaretta alla baby gang: "Pestato a sangue in piazzale Roma"

Preso a calci e pugni da un gruppo di ragazzini. La denuncia di un 25enne finito in ospedale. Già identificato uno degli autori dell’aggressione: è un minorenne. Indagini dei carabinieri.

Rifiuta una sigaretta alla  baby gang: "Pestato a sangue in piazzale Roma"

Rifiuta una sigaretta alla baby gang: "Pestato a sangue in piazzale Roma"

Ha ancora il volto gonfio e segnato dalle botte, ma nessuna paura di uscire allo scoperto per raccontare la sua storia. "Non posso accettare che simili persone girino indisturbate nella mia città. Ora che l’estate sta per cominciare, certe situazioni non sono più tollerabili". Aron Belfky, 25 anni, residente a Riccione, è stato vittima di un feroce pestaggio ad opera di una baby gang, sulla spiaggia di piazzale Roma. La sua unica ’colpa’: aver rifiutato una sigaretta ad uno dei componenti del gruppetto che, per ripicca, lo avrebbe poi circondato e massacrato con calci e pugni. L’episodio risale all’11 maggio scorso: sul posto, oltre all’ambulanza del 118, anche le pattuglie dei carabinieri della compagnia di Riccione, che hanno subito identificato uno dei presunti autori del pestaggio: si tratta di un minorenne. Sono in corso accertamenti per risalire all’identità degli altri giovani presenti, anche loro con ogni probabilità dei minori. "E’ cominciato tutto verso le 23.30 di sabato - racconta Belfky - avevo appena chiuso il negozio in cui lavoro come dipendente, nei pressi della stazione. Mi sono diretto in skateboard verso piazzale Roma per fumarmi una sigaretta prima di fare ritorno a casa. Mi sono seduto sulla tavola, tra la spiaggia e la piazza e lì ho notato alcuni ragazzini, tutti visibilmente ubriachi. Facevano un gran chiasso e si sono diretti verso il bagnasciuga, dove hanno raggiunto dei loro coetanei e insieme hanno fatto il bagno. Poi sono risaliti, alla spicciolata, nella piazza". "I primi due - aggiunge Belfky - mi hanno chiesto se avevo una sigaretta, e io gli ho detto di no. Poi ne sono arrivati altri due, e anche loro mi hanno chiesto se potevo dargli una sigaretta. Al mio rifiuto, hanno incominciato a farsi sempre più insistenti e minacciosi. Capita l’aria che tiravo, ho preso il cellulare e ho chiamato i carabinieri per spiegare la situazione. I due se ne sono andati". Poco dopo però la situazione è precipitata. "Appena ho chiuso la chiamata, i ragazzi sono tornati alla carica. Questa volta c’era tutta la banda: erano almeno una decina, inclusa una donna, tutti molto piccoli, probabilmente dei minorenni. Mi hanno circondato e io ho provato a farmi largo con la tavola da skateboard, ma quelli non mi hanno dato il tempo di scappare. Si sono buttati su di me, mi hanno strappato i capelli, preso a calci, pugni e schiaffi". Un vero e proprio massacrato, interrotto però dall’arrivo di alcuni passanti, richiamati dalle grida. "Non capivo più niente - continua il 25enne - ero steso a terra, stordito e dolorante. I miei aggressori se ne sono andati e io sono stato soccorso da alcune persone. Poi è arrivata l’ambulanza insieme ai carabinieri". Belfky è stato dimesso dal pronto soccorso con una prognosi di dieci giorni: assistito dall’avvocato Andrea Guidi, ha presentato una denuncia a carico di ignoti. Le indagini sono scattate immediatamente, portato subto all’identificazione di uno dei presunti componenti del gruppetto.

Lorenzo Muccioli