Rimini, bastoni e coltelli tra rivali in amore in mezzo ai passanti

L’ex marito e l’attuale fidanzato di una ragazza si affrontano con bastoni e coltelli all’Arco d’Augusto in mezzo ai passanti

Il punto in cui si sono affrontati i due rivali in amore, poco dopo l’Arco d’Augusto

Il punto in cui si sono affrontati i due rivali in amore, poco dopo l’Arco d’Augusto

Rimini, 28 maggio 2020 - Coltelli, bastoni e sangue. Un regolamento di conti per una donna, quello che si è consumato ieri mattina in via XX Settempre, dove sotto gli occhi dei passanti si sono affrontati l’attuale fidanzato, un albanese, di 32 anni, e l’ex marito della ragazza, 41, un foggiano residente a Rimini. Ad avere la peggio è stato il primo, finito all’ospedale con la faccia sfregiata dalla lama, mentre il secondo se l’è cavata con qualche bastonata. A evitare il peggio è stato l’intervento immediato delle Volanti, ma per alcuni minuti se le sono date di santa ragione. Entrambi i ‘contendenti’ sono stati denunciati dalla Polizia per lesioni aggravate.

Il fatto è avvenuto poco dopo l’una e mezza, all’imbocco del sentierino che introduce nel parco Cervi, subito dopo l’Arco d’Augusto. Secondo una prima ricostruzione fatta dagli investigatori, l’ex marito è su un muretto a bersi una birra in via XX Settembre, quasi all’altezza della Taverna Tre Mori. Probabilmente non è un caso che si sia piazzato lì, perchè la sua ex moglie vive proprio da quelle parti. Adesso sta con un giovane albanese, ma, dicono, lui ha tutte le intenzioni di riprendersela e, racconterà poi l’albanese agli agenti, continua a subissarla di messaggi e pressioni perchè torni con lui. All’attuale fidanzato ovviamente la cosa non va giù, e quando ieri mattina lo vede lì gli va il sangue alla testa. L’albanese è insieme a un amico e si avvicina all’altro per dirgliene quattro. La conversazione si può facilmente immaginare: l’albanese lo affronta per dirgli di lasciare in pace la donna. La reazione dell’altro però è immediata, gli lancia addosso la bottiglia di birra che sta bevendo.

Lo manca , ma quello è il guanto di sfida. Sempre l’albanese racconterà poi alla Polizia di avere raccolto un bastone per terra, un grosso bastone di legno con cui colpisce il rivale in amore. Questo però è decisamente meglio armato di lui, perchè un attimo dopo ha in mano un coltello con cui gli si lancia adosso. Lo colpisce più volte, e sempre al volto. La gente intorno ha gli occhi incollati alla scena, mentre il sangue comincia a bagnare il selciato. La prima a lanciare l’allarme è un’agente della Polizia municipale che sta passando in quel momento. Un minuto dopo e la zona risuona delle sirene di polizia e ambulanze. Entrambi gli uomini sono a terra, ma quello messo peggio è decisamente l’albanese che ha il volto ridotto a una maschera di sangue. Perde sangue anche l’italiano, ma le sue condizioni non sono così gravi. Entrambi vengono caricati in ambulanza e portati al pronto soccorso. Il foggiano viene medicato e dimesso, mentre all’albanese devono invece ricucire la faccia e ne avrà per un mese.

«Ho aperto col botto". Riccardo Ruffilli, titolare della Taverna Tre Mori, stava brindando alla riapertura del suo locale insieme a colleghi e amici, quando è scoppiato il finimondo. "Ho sentito un colpo tremendo, quello del legno che colpiva la carne. Sono uscito dal locale e ho visto un tizio che si prendeva una bastonata sul collo. Le persone mi sembravano più di due, poi si sono infilati nel vicolo che va nel parco Cervi, e uno è andato a terra. Alla fine erano tutti e due stesi sull’asfalto e c’era il sangue dappertutto, uno dei due mi sembrava messo malissimo. Le forze dell’ordine però sono arrivate subito, mentre una ragazza continuava a urlare "basta, basta". Era l’"oggetto del contendere" che era corsa per cercare di fermare quel massacro.