Ruspe in Paradiso Niente più balli ma arte e congressi

Il Comune dà il via libera al progetto: l’ex discoteca sarà demolita. Verrà realizzata una struttura da mille posti su due piani. Il commercialista Baschetti: "Sarà un luogo dedicato alla cultura".

Ruspe in Paradiso   Niente più balli  ma arte e congressi

Ruspe in Paradiso Niente più balli ma arte e congressi

di Manuel Spadazzi

Il Paradiso non può più attendere. Ma della discoteca sulla collina di Covignano, che - per oltre mezzo secolo - è stata uno dei locali simbolo delle notti di Rimini e dell’Italia, non resterà più niente. Se non (forse) il nome. Verrà completamente demolita la storica villa che nel 1957 la famiglia Fabbri trasformò in un dancing, dandò così vita a quello che poi sarebbe diventato uno dei ’miti’ della notte. Al suo posto sorgerà un nuovo e moderno edificio su due piani, con una capienza da mille posti. Un centro polifunzionale che ospiterà congressi, ma anche eventi culturali, presentazioni di artisti e mostre d’arte.

In questi giorni è arrivato da Palazzo Garampi il via libera alla Filo srl, la società che nel 2018 ha comprato all’asta il Paradiso per un milione di euro. Il permesso rilasciato è per la "demolizione e ricostruzione" dell’edificio, mentre in un primo momento la nuova proprietà del Paradiso aveva valutato anche l’ipotesi di ristrutturare l’attuale. Non sarà così: il locale (chiuso dal 2011) versava in condizioni pietose, a causa di ripetuti furti, vandalismi, incuria. E presto, forse già durante l’estate, inizierà la demolizione. "Ma i volumi del nuovo edificio – precisa subito l’assessore all’urbanistica Roberta Frisoni – saranno ridotti rispetto a quelli dell’attuale. E anche sulle altezze abbiamo dato prescrizioni affinché siano contenute". Inoltre "la copertura dell’edificio sarà una sorta di tetto ’inverdito’". Un tetto giardino, con verde e piante. Sono tutti "ccorgimenti "necessari e condivisi con la proprietà e con la Soprintendenza, dato che il Paradiso si trova in un’area sottoposta a vincoli paesaggistici come Covignano", ricorda la Frisoni.

Quando si accenderanno le ruspe? Probabilmente già in estate, ora che la Filo ha ottenuto il permesso - dopo un anno - dagli uffici comunali. Non si sbottona per ora Gabriele Baschetti, commercialista riminese (è uno dei soci dello studio Skema) nonché l’amministratore unico della Filo. "Per decenni – sottolineava un anno fa Baschetti, presentando il progetto – il Paradiso per decenni è stato un luogo simbolo dell’immaginario riminese. E oggi vogliamo restituire alla città un luogo che racconti la nuova dimensione di Rimini e della riviera. Non più una discoteca o spettacolo ma uno spazio innovativo, a impatto zero per la collina di Covignano, in grado di esprimere la nuova dimensione culturale del territorio". Il progetto per il ‘nuovo’ Paradiso è firmato dall’architetto Eduard Mijic, che è stato uno dei progettisti anche del Palacongressi di Rimini.

Con i lavori di demolizione le ruspe abbatteranno anche un pezzo di storia di Rimini. Un locale che con Gianni Fabbri era diventato un luogo di mode e tendenze, un simbolo delle notti della Riviera e dei (tanti) personaggi che l’hanno resa famosa. L’acquisto del Paradiso è costato un milione di euro alla Filo, che ne spenderà diversi per realizzare il nuovo edificio.