"Se ci mandano i profughi mi dimetto da sindaco"

Pennabilli, l’ultima provocazione di Mauro Giannini dopo che la Prefettura ha previsto la sistemazione di alcuni migranti nell’albergo il Parco.

"Se ci mandano i profughi  mi dimetto da sindaco"

"Se ci mandano i profughi mi dimetto da sindaco"

Prima la ’chiamata alle armi’ sui social, con il post accompagnato da una foto della battaglia di Tres Jacales – in cui compaiono una dozzina di Texas Rangers armati fino ai denti – e l’invito alla cittadinanza a "seguirlo". "Ecco i cittadini che vorrei! Fieri, disciplinati, senza pretese, senza un lamento. Anzi, pronti a tutto…". Poi sabato scorso, all’inaugurazione del festival dell’antiquariato, il sindaco di Pennabilli Mauro Giannini è esploso in tutta la sua rabbia. "È arrivata una chiamata dalla Prefettura, mi hanno informato che riempiranno l’albergo Il Parco con i profughi. Se togliamo la nostra ricettività turistica mi chiedo dove andranno i nostri turisti", ha detto Giannini, durante il suo discorso. Camicia nera e fascia tricolore, Giannini si è detto "molto preoccupato per i miei concittadini, per il mio territorio e anche per me stesso. Se la problematica non rientra avrò parole di fuoco contro il governo". "Un governo – ha aggiunto – capace di alimentare una guerra mandando le armi in Ucraina, ma che non riesce a fermare quattro mosconi che vengono dal mare". Il sindaco pennese, proseguendo il discorso rivolto verso le forze dell’ordine, ha spiegando cosa accadrà se arriveranno i profughi a Pennabilli. "Ci sono le forze dell’ordine, io spero di trattenermi, altrimenti organizzatevi per il mio arresto. E voi cittadini organizzatevi per avere un altro sindaco...". Forte l’imbarazzo tra alcuni dei presenti all’inaugurazione.

Un nuovo capitolo della lunga saga di provocazioni e di frasi shock di Giannini. Una saga iniziata l’autunno scorso con la frase scritta su Facebook Sono nato e morirò con la camicia nera, e poi proseguita con le ordinanze sulla felicità a Natale e quella in cui ’imponeva’ le benedizioni a scuola, fino all’intervista in cui dichiarava: "Se avessi un figlio gay non sarei contento, ma non lo posso ammazzare". Tornando alla questione dei profughi, all’hotel il Parco a Pennabilli arriveranno – pare – siriani, egiziani e migranti da altri paesi nordafricani. "Non so in quanti saranno – ha spiegato Giannini – ma lo riempiranno".

Andrea G. Cammarata