Riccione, sesso in strada, scattano le maxi multe

Il sindaco di Ricicone Renata Tosi firma l’ordinanza anti-prostituzione. Ecco la mappa dei viali a rischio

I controlli  anti prostituzione svolti dalla polizia municipale nella serata del 21 aprile sulle strade  di Riccione, senza che scattassero sanzioni

I controlli anti prostituzione svolti dalla polizia municipale nella serata del 21 aprile sulle strade di Riccione, senza che scattassero sanzioni

Riccione (Rimini), 1 maggio 2018 - «Estensione del fenomeno in alcune aree della città». E ancora: «Vivissima preoccupazione ed allarme nella collettività». Sono alcune delle frasi che accompagnano l’ordinanza contro la prostituzione firmata ieri dal sindaco Renata Tosi. La firma è avvenuta dopo aver dato notizia dei controlli della polizia municipale senza che i vigili potessero elevare sanzioni a lucciole e clienti per mancanza di un’ordinanza apposita. E anche dopo le critiche piovute dal Partito democratico che non aveva usato mezzi termini: «Multano i mendicanti ma non le prostitute».

Da ieri c’è uno strumento in più che permetterà alle forze dell’ordine di elevare sanzioni alle prostitute e ai clienti nella misura di 258 euro, se pagata entro 60 giorni dalla notifica. Altrimenti il conto salirà a 516 euro. Se lucciole o clienti saranno colti sul fatto una seconda volta, quindi recidivi, allora scatterà direttamente la sanzione da 516 euro. Per colti sul fatto non vanno intesi atti osceni in luogo pubblico. In quel caso scatterebbero altre forme sanzionatorie.

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L’ordinanza è studiata per colpire la presenza delle prostitute sui marciapiedi o a bordo strada facendo leva sulla pericolosità che possono avere per la sicurezza stradale.

Il documento del sindaco identifica anche le zone ‘rosse’, dove la presenza di lucciole è una costante. Si tratta dei viali Torino, Milano, D’Annunzio incluse le strade adiacenti. Massima attenzione anche alla ex Statale 16 su tutto il territorio, e a un gran numero di piazzali: Marinai d’Italia, Azzarita, Giovanni XXIII, Moro, Moravia, Vittorini, Neruda, Allende, Cassola, Deledda, Negri, Pratolini e le vie adiacenti.

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«Abbiamo riproposto l’ordinanza – spiega il sindaco – come fatto negli anni passati». Ma per il Pd il provvedimento è arrivato troppo tardi. In passato, infatti, l’ordinanza veniva emessa a ridosso di Pasqua, quando la stagione riprendeva. Così è accaduto nel 2014, 2015 e 2016, tra la fine di marzo e gli inizi di aprile. Nel 2017, con il Commissario prefettizio, è invece scoppiata la rabbia degli albergatori perché dopo la Pasqua non c’era traccia di ordinanza. «Questo è il periodo in cui riprende la stagione, Pasqua è arrivata presto – ribatte il primo cittadino - quindi il provvedimento non è tardivo. E comunque sia anche senza atto pubblico, i vigili e le forze dell’ordine svolgono controlli e questa attività viene fatta anche grazie alle segnalazioni che ci arrivano puntuali da cittadini ed esercenti».