
Un delitto crudele, efferato, brutale. L’autopsia sul corpo di Sonia Di Maggio conferma l’orrore del femminicidio compiuto da Salvatore Carfora, pregiudicato di 39 anni, originario di Torre Annunziata, piccolo gregario della cosca dei Gallo-Limelli-Vangone. Ventidue coltellate, alla testa, al collo e al volto, quasi l’assassino volesse cancellare l’immagine della ragazza, il suo sorriso solare e anche il suo ricordo, annegandolo nel sangue. Un tipico "rituale camorristico": sfregiare la donna che ha commesso uno sgarro. Un crimine bestiale di chi immagina di poter esercitare il possesso e il controllo morboso sulla ex, anche dopo che lei lo ha lasciato. Prima dell’accoltellamento Carfora aveva tormentato, con decine di minacce e telefonate intimidatorie, Sonia e il suo nuovo compagno: "Non sapete con chi vi state mettendo, ve la farò pagare", il bieco ritornello. Per questo motivo il pm della procura di Lecce, Alberto Santacatterina presenta alla gup Giulia Proto, nell’udienza preliminare che si terrà questa mattina, un’ipotesi di reato molto pesante: omicidio aggravato dalla premeditazione e stalking. Tocca alla gup oggi confermare la custodia cautelare in carcere per quello che appare al momento un reo confesso. E’ vero, infatti, che l’uomo non ha "pienamente confessato", come ha riferito il questore di Lecce Andrea Valentino dopo il primo interrogatorio. Ma è altrettanto vero che Carfora ha raccontato agli investigatori che conosceva il punto in cui aveva gettato il coltello e lo zainetto con gli abiti sporchi di sangue. Salvo poi non riuscire a orientarsi nella campagna, non sapendo indicare il punto esatto. "Ma solo perché appariva confuso", ha spiegato il questore. Da giorni gli uomini della Mobile di Lecce, con gli agenti del commissariato di Otranto, battono la campagna intorno a Minervino di Lecce e al borgo di Specchia Gallone in cerca della lama con cui Carfora ha tolto la vita a Sonia. La polizia ha suddiviso l’area in tre "lotti", cercando di ricostruire anche l’itinerario dell’uomo che era giunto a Specchia Gallone a bordo di un bus. Si tratta ovviamente di una ricerca complessa, che ha come limite la città di Otranto, ma gli inquirenti sperano di avere successo, trovando se non la lama assassina almeno lo zaino. In ogni caso contro il pregiudicato di Torre Annunziata ci sono le dichiarazioni del fidanzato di Sonia, Francesco Damiano, il 29enne carpentiere di Specchia Gallone in cui la ragazza immaginava di stabilirsi, trovando un ancoraggio sicuro e affettuoso dopo la tempestosa relazione con Salvatore. Intanto domani sera dovrebbe tenersi la fiaccolata di solidarietà per le strade di Minervino subito dopo i funerali di Sonia che potrebbero però slittare ancora.
Nino Femiani