Spara per spaventare i ladri: verifiche sui colpi esplosi

Al vaglio della polizia la posizione dell’uomo che ha fatto fuoco in aria per far fuggire i malviventi che stavano rubando una cassaforte alle Celle.

Spara per spaventare i ladri:  verifiche sui colpi esplosi

Spara per spaventare i ladri: verifiche sui colpi esplosi

Gli agenti della questura di Rimini sono al lavoro per ricostruire in maniera dettagliata la dinamica di quanto accaduto mercoledì notte attorno alle 4 in via dei Cipressi, in zona Celle. Secondo quanto emerso, l’inquilino di una palazzina avrebbe sparato in aria tre colpi di pistola caricata a salve per spaventare e mettere in fuga una banda di ladri che stava tentando di rubare una cassaforte antica dall’appartamento al piano sottostante, quello in cui abita sua zia, un’anziana di circa 80 anni, vittima solamente dieci giorni prima di un altro furto in casa. Non è escluso che, durante quel primo blitz, i malviventi possano aver addocchiato la robusta cassaforte dal peso di tre quintali, poggiata a terra in un armadio. Così, l’altra notte, avrebbero deciso di entrare nuovamente in azione, introducendosi nell’appartamento e prelevando la cassaforte, sperando forse di trovarvi all’interno chissà quale ricchezza. Il rumore provocato dai movimenti dei ladri ha però svegliato l’inquilino al piano di sopra, nipote della vittima, che affacciandosi dalla finestra avrebbe notato i soliti ignoti sul cornicine, intenti a portare via la cassaforte. A quel punto sarebbe tornato in casa, avrebbe impugnato la pistola, uscendo nuovamente per sparare tre colpi a salve in aria, costringendo quindi i malviventi a fuggire a gambe levate. Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra mobile, che si sta occupando delle indagini riguardanti il tentativo di furto nell’appartamento della 80enne, e quelli della divisione amministrativa di piazzale Bornaccini, che hanno invece avviato una serie di accertamenti sulle licenze per il possesso dell’arma da fuoco detenute dal nipote. Quest’ultimo, stando a quanto emerso in un primo momento, sarebbe in possesso del porto d’armi per uso sportivo e avrebbe regolarmente detenuto l’arma usata per spaventare i ladri. I poliziotti vogliono però sincerarsi che la pistola, quella notte, fosse effettivamente priva di proiettili, e che i colpi esplosi fossero effettivamente a salve. In caso contrario, la posizione dell’uomo potrebbe aggravarsi, in quanto per i colpi sparati in aria non si verrebbe a configurare uno scenario di necessità motivata dalla legittima difesa.