Misano Adriatico (Rimini), 22 maggio 2015 – La perizia lo ha confermato: la stufetta a gas ritrovata in casa della famiglie Stadie, in via Vanzetti a Misano, era perfettamente funzionante. Non sarebbe dunque stato un malfunzionamento dell’impianto a causare la morte della 15enne Sophie Stadie, della madre Adriana Stadie e del compagno di quest’ultima Alvaro Cerda Cedeno, ritrovati privi di vita a gennaio scorso, a quasi un mese di distanza dal decesso. Sui corpi di madre e figlia sono state trovate quantità letali di monossido di carbonio. Una delle ipotesi iniziali era che un malfunzionamento della caldaia avesse causato la morte delle donne, e l’uomo si fosse poi ucciso dopo averle trovate già morte. Ora invece, dopo la scoperta che l’apparecchio funzionava correttamente, gli inquirenti ritengono che Cedeno possa aver manomesso i manicotti dell’impianto di riscaldamento facendo saturare l’ambiente con il monossido e poi si sia tagliato le vene una volta che Adriana e Sophie erano decedute. Ai piedi del letto dove giacevano madre e figlia era stato trovato anche il loro cagnolino.
CronacaStrage di Misano, riprende quota l’ipotesi dell’omicidio-suicidio