Stupro Rimini, le chat inguaiano il branco

Convalidato il sequestro dei telefonini dei minorenni indagati: la polizia sta analizzando video e messaggi di una loro chat

Controlli in spiaggia a Rimini

Controlli in spiaggia a Rimini

Rimini, 12 giugno 2021 - Video e messaggi scambiati dopo lo stupro in una chat. E’ qui che si stanno concentrando le attenzioni della Squadra mobile della polizia. La Procura dei minori di Bologna ha infatti convalidato il sequestro dei cellulari dei cinque giovanissimi indagati per la violenza sessuale di gruppo denunciata da una 15enne, avvenuta nella notte tra domenica e lunedì sulla spiaggia libera di Rimini. Gli investigatori stanno analizzando il contenuto di una chat dove qualcuno di loro potrebbe aver scritto messaggi utili all’inchiesta o caricato video di quanto successo. Prove che potrebbero essere utili durante gli interrogatori dei minorenni che, su delega della stessa procura bolognese, saranno sentiti dalla Squadra mobile di Rimini nei prossimi giorni. Durante l’ultimo interrogatorio la ragazzina, assistita dall’avvocato Monica Cappellini, ha raccontato di essere stata accerchiata da quelli che considerava suoi amici. Con uno di loro si era appartata nella spiaggia davanti alla ruota panoramica per scambiarsi qualche effusione. Ma poco dopo erano arrivati gli altri, coetanei che aveva conosciuto sui social. Una ricostruzione molto confusa, dovuta allo choc subito. La 15enne ha spiegato agli investigatori di aver subito violenza sessuale dal gruppetto. Lei aveva iniziato a urlare e in suo soccorso era arrivata una cameriera che lavora in uno dei locali della zona. E il branco era stato costretto a scappare. Una volta arrivato in spiaggia il padre ha chiamato la polizia e accompagnato la figlia in ospedale dove è stata sottoposto al protocollo per le vittime di abusi sessuali. Il referto medico ha evidenziato piccole lesioni compatibili con una violenza. Era stata la vittima fin da subito a puntare il dito contro i cinque coetanei, fornendo i loro nomi perl’identificazione. I poliziotti avevano immediatamente fatto scattare le indagini tra la cerchia delle amicizie dalla ragazza. Sono stati diversi i minorenni ascoltati in audizioni protette con i loro genitori al fianco. Il cerchio si è poi chiuso su cinque di loro che risultano indagati per violenza sessuale. Gli investigatori della Squadra mobile nei giorni scorsi hanno sentito i protagonisti dell’aggressione, e questa volta alla presenza dei loro avvocati. Da accertare ancora sono però le responsabilità individuali, il ruolo esatto che ognuno di loro ha avuto in quello che è accaduto la sera di domenica scorsa, sulla spiaggia a ridosso della ruota panoramica. Decisivo potrebbe essere proprio il contenuto di quella chat piena di messaggi e video.