Rimini, 25 maggio 2015 - Novanta chilometri in bici, due a nuoto e oltre 21 di corsa. Per i muscoli degli atleti è una disciplina massacrante. Ma il triathlon ieri ha messo a dura prova soprattutto i nervi dei riminesi. Strade chiuse per ore, nessuna segnalazione di percorsi alternativi e gestione del traffico deficitaria. E la Statale, che non era interessata a provvedimenti di chiusura, intasata dalle macchine imbottigliate. Un unico grande serpentone che ha avviluppato centinaia di riminesi inferociti.
La rabbia partita dai sedili delle auto si è propagata ai social network dove le proteste hanno prodotto una quantità impressionante di commenti e lamentele. La zona che ha subito i disagi maggiori è stata quella dell’ospedale: chiuse via Chiabrera e via Settembrini, si sono formate code infinite intorno all’Infermi. A farne le spese anche le ambulanze, costrette a fare i salti mortali per raggiungere il pronto soccorso. E questo nonostante la realizzazione di una corsia diretta per i mezzi di soccorso. Il problema infatti è che prima di raggiungere quella corsia dedicata, le ambulanze erano imbottigliate nel traffico come tutte le altre auto. I disagi si sono propagati anche nelle altre zone della città e soprattutto verso il mare, con il lungomare praticamente off limits fino al tardo pomeriggio.
In rete, come detto, si è scatenato l’inferno. «Ma se doveva passare una ambulanza cosa faceva? Volava? È una vergogna» recitava lapidario uno dei centinaia di post. Qualcun altro ha portato anche la sua esperienza personale per raggiungere l’ospedale. «Vergogna. Organizzazione disastrosa. Sono assolutamente favorevole a questo tipo di eventi e quando posso evito di prendere l’auto, ma per accompagnare un familiare in ospedale, lato Colonnella ingresso via Flaminia, ho dovuto parcheggiare ad un chilometro e farmela a piedi. Inconcepibile».
Tra tante proteste si è però levata anche qualche difesa alla giornata di sport. «Bellissima manifestazione, presenti migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Una giornata dedicata allo sport e alla salute, ce ne fossero come queste». Nel mirino, e non poteva essere diversamente, è finita la gestione dell’evento e del traffico da parte dell’amministrazione. «Il concetto ‘fila dritto’ oggi si è inceppato» ironizzava un altra persona alludendo alla campagna del sindaco per eliminare il traffico. caduto nel vuoto insomma l’appello dell’assessore Brasini. «Chiediamo la collaborazione della città e un po’ di pazienza». A giudicare da quello che è successo ieri, i riminesi quella pazienza non l’hanno avuta.