Riccione, 12 settembre 2019 - L'ex presidente dell'associazione "Butterfly" di Riccione. onlus contro la violenza di genere e lo stalking, è stata arrestata alle prime ore della mattina dai carabinieri di Riccione in esecuzione di un'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Rimini.
La donna è agli arresti domiciliari per truffa, estorsione e malversazione, reati commessi alla sua attività di presidente dell'associazione, formalmente impegnata nel settore della tutela delle vittime di violenza di genere. Il provvedimento è stato eseguito al termine di un'indagine coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani.
L'ex presidente - secondo gli investigatori - intascava soldi chiesti ad amministrazioni locali e Regione Emilia-Romagna a titolo di rimborsi o di finanziamenti per progetti di aiuto sociale e psicologico per minori.
La donna arrestata, 35 anni e originaria di Foggia, difesa dall'avvocato Alessandro Sarti, pagava l'affitto di casa, il parrucchiere, le cene e le uscite con i soldi della onlus che gestiva a Riccione a favore delle donne maltrattate. Un ente senza scopo di lucro già chiuso nel gennaio del 2018.
In due anni di indagini i carabinieri hanno scoperto come la donna ricoprisse il ruolo di presidente dell'associazione, si improvvisasse avvocato e psicologa, ma anche investigatore privato e tecnico informatico per le donne vittime di abusi familiari che si rivolgevano alla onlus, spesso senza possibilità economiche e con figli minori.
Di queste almeno una ventina hanno sporto denuncia perché la presidente della Butterfly aveva a più riprese proposto servizi a pagamento, magari per vincere le cause di affido dei minori, oppure per ottenere prove delle violenze subite.
Avendo accesso al conto dell'associazione, con i fondi ricevuti dal Comune di Cattolica e della Regione Emilia-Romagna per la gestione di una casa famiglia, la donna aveva di volta in volta pagato le spese di affitto della propria abitazione, le uscite e il parrucchiere.