Vichy Cristina Rimini, indagato professionista. Rivelò l'indagine

Sentito dagli inquirenti come consumatore avrebbe avvertito i gestori

Rimini, cocaina al Vichy Cristina: indagato un professionista (Foto PasqualeBove)

Rimini, cocaina al Vichy Cristina: indagato un professionista (Foto PasqualeBove)

Rimini, 4 ottobre 2018 - Avrebbe rivelato a madre e figlia che stavano indagando sul Vichy Cristina, mettendo così in allerta le due donne che gestivano il locale. Ora il professionista riminese, abitué del ristorante e anche dei ‘fuori programma’, sarebbe indagato per rivelazione di segreto d’ufficio. L’uomo era stato sentito dagli inquirenti in merito ai presunti giri di coca nel locale, e nonostante il suo interrogatorio fosse stato secretato, un’intercettazione avrebbe svelato invece che aveva finito invece per ‘confidarsi’ con chi quel locale di fatto lo gestiva.

Domani cominceranno invece gli interrogatori dei tre riminesi ingati per piccoli episodi di spaccio e che hanno solo l’obbligo di firma alla Polizia giudiziaria. Le difese, c’è da presumere, saranno all’unisono. E cioè che non di spaccio di trattava, ma di cessioni di cocaina in regalo per ravvivare la serata con le ragazze con cui erano a cena. Anche queste giovani riminesi che gradivano il ‘regalo’ forse più di una borsa di Gucci e che usavano il bagno del ristorante per andare a ‘rinfrescarsi’. Niente di inedito sotto il sole della Riviera riminese, dove le notti esagerate sono all’ordine del giorno.

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Senza la ‘soffiata’ arrivata agli investigatori, quasi certamente sarebbe passato tutto in cavalleria come il solito segreto di Pulcinella, dove tutti sanno cosa succede, ma nessuno ne parla perchè è poco più che routine. Al Vichy, che la cocaina scorresse a fiumi è un fatto, i consumatori erano una nutrita schiera. Quasi un centinaio infatti le cessioni documentate dalle telecamere installate dagli inquirenti all’interno del ristorante. E che hanno immortalato il sistematico consumo della cocaina che entrava in scena di solito dopo la mezzanotte.

Ieri invece gli agenti della Polizia municipale e le Volanti della questura, sono riusciti a rintracciare l’ultimo degli indagati che mancava all’appello, un noto pregiudicato riminese, di 41 anni, che secondo gli investigatori era quello che riforniva della droga necessaria. Anche per lui, obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.