A Garko e Saladini il premio letterario "Città di Cattolica"

L'attore e il giallista premiati per "Il giardino del tiglio", scritto a quattro mani, che ha conquistato il riconoscimento per ‘Libro dell’anno’

Saladini e Garko ricevono il premio "Città di Cattolica"

Saladini e Garko ricevono il premio "Città di Cattolica"

Cattolica (Rimini), 23 aprile 2024 – Uno spettacolo, più che il momento conclusivo del concorso letterario “Città di Cattolica” organizzato dalla casa editrice Pegasus, sul palco del Teatro della Regina. A ritirare il premio “Libro dell’anno” sono stati Gabriel Garko e Gino Saladini, autori de “Il giardino del tiglio” (Baldini-Castoldi, 2023).

Un testo frutto di una collaborazione fra l’attore e il giallista nata per caso e cresciuta nel tempo. “In effetti, all’inizio avevo in mente una sceneggiatura” rivela Garko “poi, confrontandomi con Gino, ci siamo resi conto che c’erano potenzialità per renderlo un prodotto più strutturato, che potesse anche trasformarsi in un film”.

L’attore, reduce dal successo della fiction Mediaset “Se potessi dirti addio” in cui riveste il ruolo di uno smemorato, ha vissuto in famiglia il problema dell’Alzheimer ed è da questa combinazione che è nata l’idea del libro. “Abbiamo voluto raccontare un intreccio di amori imperfetti” li definisce Saladini “attraverso personaggi che facessero scattare nel lettore comprensione più che immedesimazione. Un padre settantenne, autorevole personaggio televisivo, che non perde occasione per parlar male di gay e di coppie arcobaleno, si trova a fare i conti prima con un figlio che sposa un altro uomo, poi con l’Alzheimer. A quel punto decide di avviare un processo di avvicinamento al figlio, in parallelo al progredire della malattia e al “wandering”, una sorta di confusione mentale nel quale i sentimenti si mescolano a realtà, fantasia e ricordi. Vagando per l’Italia in modo avventuroso ma guidato da una sorta di motore interno raggiungerà Mandello del Lario, dove vive il figlio e dove si trova il giardino del tiglio che rappresenta uno di quei luoghi dell’anima che abbiamo tutti noi, a volte legato a ricordi a volte a persone, che per il protagonista ha anche il nome della figlia maggiore, Alfa, di professione influencer. A complicare la situazione arriva dalla Svezia Greta, la madre biologica dei ragazzi avuti dal figlio e dal suo compagno”. Personaggi molto attuali. “Sicuramente, e lo abbiamo riscontrato in occasione degli incontri nelle scuole con i ragazzi” afferma Garko. “I temi trattati sono molti ma alla fine si riconducono a due: famiglia e amore, che inevitabilmente si manifestano in tante sfaccettature”. Metodo di stesura? “Ci siamo scambiati i ruoli, per vincere gli stereotipi” rivela Saladini “così io ho scritto i personaggi eterosessuali e Gino i gay. In questo modo, confrontandoci successivamente e grazie alla collaborazione dell’agente Michela Tanfoglia e dell’editor Athena Barbera, abbiamo potuto ripulire il testo da pregiudizi e luoghi comuni che ancora limitano una società più aperta e inclusiva”. “Tengo a sottolineare quanto sia bello ricevere il premio a Cattolica” afferma Garko “una città che amo. In Romagna ci si relaziona subito con tutti, anche con gli sconosciuti, all’insegna del carpe diem, la filosofia di vita che rende la vita più serena. E oggi ce n’è tanto bisogno”.