I Motus alla conquista di New York aspettando la nuova casa-teatro

I fondatori della compagnia: "Finalmente realizzeremo il nostro sogno: uno spazio aperto a tutti gli artisti"

I Motus alla conquista di New York aspettando la nuova casa-teatro

I Motus alla conquista di New York aspettando la nuova casa-teatro

Un anno a tutto Motus. Per la rinomata compagnia teatrale riminese quello appena iniziato sarà un anno di grandi conquiste. Da una parte, è tutto pronto ormai per la creazione dell’archivio digitale dei Motus. Il materiale accumulato in oltre 33 anni in scena, si trasformerà in una vera e propria libreria digitale e verrà conservato in parte nella biblioteca Gambalunga, già dal 2025. Il via è arrivato grazie ai fondi europei del Pnrr e del ministero ai Beni culturali. La compagnia utilizzerà i proventi dei bandi vinti per restaurare inoltre Casa Motus, per farla diventare un centro culturale dove poi prenderà il via, dal 2026, anche Lunacy, un nuovo festival rurale. La casa colonica a San Giovanni in Marignano venne costruita da Tito, il padre di uno dei fondatori dei Motus, Enrico Casagrande, ed è stata utilizzata fin dagli anni ’90 sia come residenza della compagnia riminese, sia come location per le prove di vari spettacoli. "Era un nostro sogno dare vita a uno spazio aperto per gli artisti, ricercatori e anime libere – spiegano gli stessi fondatori della compagnia, Casagrande e Daniela Nicolò – La casa risale all’800, dicono ci abbia dormito anche Giuseppe Garibaldi".

In attesa dei cantieri, i Motus sono tornati a New York. Da domani al 15 gennaio sul palcoscenico saranno protagonisti al teatro sperimentale Mama Club, in occasione del festival Under the radar, con lo spettacolo Of the nightingale I envy the fate ( ovvero Dell’usignolo invidio la sorte). La pièce è interpretata dalla danzatrice e coreografa Stefania Tansini che nel 2022 era andata in scena con la stessa opera anche alla Fondazione Merz di Torino. Dell’usignolo invidio la sorte racconta la figura di Cassandra nella sua drammatica e potente evoluzione. La voce della profetessa, nello spettacolo, muta in un suono animale, andando in cerca di una metamorfosi "necessaria" per raccontare il bisogno di resistere in un mondo di "decadimento". Quello dei Motus a New York non è un debutto. Nel teatro sperimentale Mama Club, fondato nel 1961 da Ellen Stewart, la compagnia riminese ha messo i piedi per la prima volta nel 2011, con lo spettacolo Too Late! Antigone. Poi tante altre applaudite performance a New York tra cui Alexis a Greek tragedy e The Plot is the revolution, con in scena anche Judith Malina, la leggendaria fondatrice del Living Theatre.

Andrea G. Cammarata