"Addetti Amazon, camper in affitto"

E’ questa l’offerta comparsa su un caravan parcheggiato in un cortile a Lendinara: costo tre euro al giorno

Migration

di Agnese Casoni

Un camper parcheggiato all’interno del giardino a servizio di alcune abitazioni, nel paese di Lendinara, ha destato la curiosità di molti passanti. Sul parabrezza un cartello con su scritto: ‘Affittasi dipende Amazon, 3 al giorno’. L’intento del proprietario era di fornire una soluzione a coloro che lavorano per il grande colosso americano insediatosi a Castelguglielmo. Dipendenti che non riescono a trovare un’abitazione, a causa della difficoltà di ottenere un contratto per pochi mesi, come quello generalmente concesso a chi lavora nella grande azienda. Rintracciato, il proprietario del camper ha confermato di aver scritto il cartello, senza però spiegare il motivo di tale curiosa offerta. La singolare iniziativa segue la vicenda di Massimo Straccini, ex dipendente Amazon, costretto a vivere in camper perché le condizioni lavorative, ovvero un contratto di tre mesi a monte ore garantito, non gli permettevano di pagare l’affitto di un appartamento. Straccini viveva con la moglie parcheggiato vicino alla sede di lavoro o, finito il turno, nella piazzola attrezzata del Comune di Lendinara. Massimo non era l’unico, altri erano costretti a fare la stessa vita per le stesse motivazioni, qualcuno dormiva addirittura in macchina. "Questo succede quando si lascia tutto all’improvvisazione - commenta Piero Colombo segretario di Cgil -. Al di là delle promesse fatte da Amazon permane sempre il problema della qualità del lavoro. Se rimaniamo nella logica che ‘piuttosto che niente è meglio il piuttosto’ queste situazioni continueranno. È necessario andare oltre. L’azienda offre lavoro a molte persone ma sta creando un bacino permanente di precarietà. Finito il periodo di aumento di lavoro saranno stati cessati almeno 200 contratti. Quando l’azienda avrà ancora bisogno di personale il bacino si amplierà e si acuirà ancora di più il problema abitativo e del trasporto. È un lavoro di basso salario che non dà garanzie e questi fenomeni si ripeteranno. È indispensabile che Amazon, insieme alle istituzioni, investa nel territorio creando condizioni che evitino il ripetersi di quanto accaduto". Massimo aveva raccontato la vicenda ma non aveva più voluto comparire sul giornale per timore di non veder rinnovato il contratto poiché l’azienda gli aveva detto di non apprezzare di essere legata a tale notizia. Nonostante avesse specificato di non voler criticare l’azienda, il suo contratto alla fine non è stato rinnovato.