All’università per un posto da infermiere

Al via il corso di laurea ad Adria, 82 le matricole accolte nelle aule. Il benvenuto del direttore generale dell’Usl e del sindaco

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Al via le lezioni del corso di laurea in Scienze Infermieristiche dell’università di Ferrara, nella sede della città di Adria. Erano 82 le matricole che sono state accolte nelle aule didattiche della palazzina servizi nella giornata di lunedì. Alla mattinata, dedicata all’accoglienza degli studenti, c’era Stefano Volpato, coordinatore del corso di laurea in Scienze Infermieristica dell’Università di Ferrara, insieme ai coordinatori e tutor aziendali. Il corso dal 2019 ad oggi conta 224 studenti, 82 al primo anno, 82 al secondo e 60 al terzo. Concluderanno il percorso nel 2022 con i primi laureati della sede. La sinergia tra l’Università di Ferrara e l’ Usl 5, consente di formare professionisti che acquisiranno conoscenze e competenze clinico-professionali per una presa in carico del paziente e della sua famiglia. "Essere sede di corsi universitari consente di far conoscere le realtà e le specificità proprie del Polesine agli studenti, di offrire loro una opportunità professionale – afferma il direttore generale dell’Usl 5 Patrizia Simionato –. La sede dove queste le lezioni hanno luogo è stata ristrutturata, permettendo così di creare nuovi spazi dedicati all’attività didattica. Anche l’area adiacente alle aule sarà interessata da lavori per la realizzazione di una mensa dedicata ai dipendenti e gli studenti". Il corso di laurea rappresenta anche una possibilità di crescita per il territorio. "Questa opportunità per noi è molto importante – interviene Omar Barbierato, sindaco di Adria – e dimostra la vocazione del territorio di accedere a queste possibilità di alta formazione. Il corso di laurea permette ai giovani di trovare un’ottima risposta formativa ma anche una occupazione. I dati infatti confermano che il 100% di coloro che si laureano in scienze infermieristiche hanno possibilità di sciogliere dove andare a lavorare". Proprio l’emergenza sanitaria ha evidenziato l’importanza di questa professione. "Oggi più che mai la pandemia ha reso necessaria questa figura – prosegue Barbierato –. Per i nostri ragazzi poter studiare e formarsi vicino a casa rappresenta un’opportunità. Il corso inoltre attira giovani dalle provincie limitrofe, dando vita al territorio, che da tempo segnala fenomeni di spopolamento. Quando nel 2019 annunciarono la partenza di questo corso il nostro timore era che non vi fossero abbastanza iscritti – spiega –. Con grande sorpresa in poco tempo era stata colmata la richiesta e negli ultimi mesi addirittura le domande hanno superato la disponibilità di posti".

Agnese Casoni