Canaro: i cittadini chiedono di bloccare la centrale biometano

In un incontro pubblico richiesta avanzata all’amministrazione comunale per mettere in campo gli strumenti per bloccare la realizzazione dell’impianto

il tavolo dei relatori della serata

il tavolo dei relatori della serata

Canaro, 15 dicembre 2023 – Un deciso appello quello espresso dai cittadini, chiari nel dire “No alla centrale biometano a Canaro”. Tutto questo emerso nella serata di mercoledì 13 dicembre al teatro comunale di Canaro (Rovigo), dove si è tenuto un incontro informativo dedicato ad approfondire le conseguenze che la realizzazione di un impianto a biometano potrebbe avere sulla salute, sull’ambiente circostante e sulla qualità della vita degli abitanti.

Un incontro a cui erano presenti esperti, docenti e tecnici che si sono soffermati sull’impatto della costruzione della centrale biometano a Canaro. L’appuntamento è stato organizzato e fortemente voluto dal neo costituito Comitato Salute e Territorio per il Futuro di Canaro, presieduto da Giulia Ghinello, che ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di cittadini presenti in sala, in aggiunta a quelli che hanno seguito l’incontro in streaming attraverso la pagina Facebook del Comitato.

Presenti o in collegamento per l’occasione anche diversi rappresentanti di Comitati sorti per le stesse preoccupazioni in paesi limitrofi, come l’architetto Carlo Costantini del Comitato Ambiente e Sviluppo Cavarzere, Marlis Ratschiller del Comitato No Biometano a Papozze, e Vanni Destro, della Rete dei comitati Polesani a difesa della salute e dell’ambiente, che attraverso esperienze e testimonianze dirette hanno contribuito ad ampliare la conoscenza dei cittadini in merito alle conseguenze di impianti come quello proposto a Canaro.

In rappresentanza dell’amministrazione comunale l’assessore Luca Bombonato, i consiglieri di minoranza e la consigliera comunale Monica De Stefani.

I rischi della costruzione della centrale

L’incontro, moderato da Luca Biasioli, ha consentito ai presenti di venire a conoscenza di numerosi assetti derivanti dal progetto, in particolare in riferimento ai rischi per la salute, presentati in maniera dettagliata da Gianni Tamino, docente di biologia generale e fondamenti di diritto ambientale dell’UNIPD e membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente. Quest’ultimo ha messo in evidenza alcuni aspetti negativi, ad esempio, l’aumento esponenziale delle polveri dirette derivanti dalle emissioni inquinanti immesse nell’aria e alle conseguenze indirette causate dall’aumento della circolazione in paese di mezzi pesanti per il trasporto dei reflui da utilizzare per l’impianto, del biometano prodotto e del digestato, che non necessariamente verrebbe utilizzato come fertilizzante. “Un rischio esponenziale per la salute dei cittadini - hanno spiegato i componenti del direttivo del comitato paesano – che non trova giustificazione se si considera che l’indice di efficienza di impianti di questo tipo è di 1:1,4, numeri che ben si allontanano da quelli risultanti da altre fonti di produzione energetica pulita”.

Il progetto e i dubbi dei cittadini

L’impianto proposto per la produzione di biometano sarà di medio grande dimensione il cui investimento si aggirerà intorno ai 15-20 milioni di euro provenienti per buona parte da finanziamenti PNRR, localizzato in una zona rurale vicina al cavalcavia che congiunge Canaro alla Strada statale 16, non molto lontano dalla ferrovia della linea Bologna-Venezia in un perimetro che vede interessate molte abitazioni e una casa di riposo. “Ad aggiungere perplessità riguardo al progetto e ai suoi effetti sulla qualità della vita dei cittadini- ha precisato il comitato-sono inoltre le carenti informazioni progettuali riguardanti come verrà prodotto la produzione del biometano, ricetta che attualmente presenta elementi con un altissimo grado di variabilità nella loro composizione e, di conseguenza, nei cattivi odori comunque emessi dall’impianto. Ulteriori incertezze in relazione al progetto riguardano la tipologia di società proponenti: si tratta spesso, a detta degli esperti, tra cui l’Avvocato Debora Stoppa, di neonate società, con capitale sociale irrisorio e composte da scatole cinesi che solo dopo numerosi accertamenti riconducono a nominativi effettivi”.

Il comitato: “Si fermi la realizzazione della centrale”

A chiusura dell’incontro il Comitato, nella persona della sua presidente, Giulia Ghinello, ha ribadito l’importanza di non abbassare la guardia rispetto al progetto ed ha manifestato nei confronti dell’amministrazione comunale, nell’interesse di tutti i cittadini, il massimo supporto possibile per fermare la proposta realizzativa dell’impianto. “Un impatto –ha concluso Giulia Ghinello- quello del progetto, che non trova motivazioni sensate e che ha spinto molti dei partecipanti alla serata di mercoledì a chiedersi quali e quanti fossero i beneficiari di questa proposta, se è vero che: l’impianto non porterà posti di lavoro, inciderà significativamente sulle condizioni ambientali e creerà disagi per gli abitanti sia per i cattivi odori, sia per la viabilità del paese”.

Il consiglio comunale ‘aperto’

Il 16 novembre scorso si è svolto un consiglio comunale ‘aperto’, convocato sulla base di un’interpellanza di tutta la minoranza in cui veniva richiesto i motivi ed i criteri in base ai quali l’amministrazione comunale intenda dare seguito all’installazione di un impianto di biometano sul territorio comunale Nel suo intervento il sindaco di Canaro Alberto Davì ha affermato di non essere contrario a priori a questo impianto. Una seduta che ha visto una vivace discussione, anche con interventi di molti cittadini di Canaro che si sono detti contrari e molto preoccupati per la possibilità che a Canaro possa essere insediato un impianto così impattante, preoccupati per la qualità dell’aria, e visto che non porta posti di lavoro hanno chiesto in vari modi quali potranno essere i benefici per l’intera comunità in futuro.

La contrarietà del gruppo di minoranza

Il gruppo consiliare ‘Canaro Rinasce’, costituito da Sergio Severi, Arnaldo Codo e Simone Trombetta, ha voluto ribadire le proprie preoccupazioni in merito alla possibile realizzazione di una centrale a biometano sul territorio di Canaro. “Siamo insieme a molti cittadini preoccupati per le ricadute sulla salute pubblica derivanti dall’intervento. Il sindaco Alberto Davì-prosegue il gruppo di minoranza- travolto dalle critiche anche per non aver fatto luce sul tema di cui era a conoscenza da tempo è passato da un iniziale favore verso l’intervento ad un no comment. Per il bene della comunità di Canaro, chiediamo che voglia obiettivamente rivedere la sua posizione favorevole alla luce di quanto accaduto”.