"Cargill, sull’ipotesi tagli ancora silenzio"

I sindacati: "L’azienda ha affidato a una società brasiliana studi finalizzati a capire come ridurre il personale. A oggi non conosciamo gli esiti"

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"Un incontro senza risposte". Le segreterie territoriali di Filctem, Femca e Uiltec di Cgil, Cisl e Uil, con un documento unitario dai toni preoccupati, hanno reso noto l’esito dell’incontro che si è svolto in videoconferenza con la direzione aziendale. "Si è tenuto nei giorni scorsi – informano i sindacalisti – l’incontro con la direzione di Cargill Castelmassa (in foto) al fine di fare il punto della situazione sugli studi di sito affidati dalla casa madre a una società brasiliana specializzata nelle analisi di efficienza e su quelli riguardanti il reparto finanza vista la comunicazione arrivata a settembre dal Cfo David Dines. Questi studi sarebbero stati svolti per ridurre il personale dell’azienda. Ad oggi non esistono né risultati parziali né esiti che possano configurare decisioni organizzative e strutturali. È chiaro che si tratta di un’assenza di risposta che genera uno stallo – continuano le sigle sindacali –, e che non attenua le preoccupazioni che la notizia ha determinato alla fine dell’estate. L’obiettivo dello stabilimento è di mantenere l’operatività e l’efficienza anche rispetto alle modalità di funzionamento della centrale. I temi non sono, pertanto, ancora chiari e definiti. Per noi è l’ennesimo nulla di fatto che non dà strumenti di confronto e di prefigurazione del futuro, la cui l’unica certezza è che Castelmassa rappresenta la centralità nel mercato italiano. Da parte della direzione, parlare di efficientamento, miglioramento dei margini e riduzione dei costi fissi non ha come unica voce il costo del personale, tema che chiaramente ci preoccupa e che ci fa mantenere costante l’attenzione sugli andamenti di tali studi. Parlare di costi significa anche guardare alla struttura, all’energia, agli appalti e ai servizi esterni che rappresentano gli aspetti correlati alla complessità del mondo Cargill Castelmassa, nella sua interezza di cui fa parte anche l’occupazione indiretta, a cui come organizzazioni sindacali dobbiamo comunque pensare qualora ciò abbia impatti oggettivi. Si tratta di governare un processo che non ha una dimensione territoriale e che risente delle politiche delle multinazionali dove le decisioni scendono a cascata – concludono i sindacati –. Abbiamo preso atto di quanto accaduto ma utilizzeremo ogni sede idonea affinché, a più livelli, il processo venga condiviso, sviscerato e finalizzato a preservare il futuro, le capacità produttive e di organico dello stabilimento di Castelmassa".

Giovanni Saretto