"Caro pieno, rincari ormai a ritmo continuo"

I titolari dei distributori di carburante: "I clienti si lamentano, si salva chi ricorre all’elettrico". Il metano ha subito un salto del 110%

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Alle stelle i prezzi del carburante. A segnare il record è il metano, con un amento del 110%. Aumenti che hanno suscitato il malumore di chi viaggia e, soprattutto, di chi usa l’auto per lavorare. "Non ce lo aspettavamo proprio – interviene Luca Mascellani, del distributore di viale Porta Adige – per gli importi raggiunti dal metano, soprattutto. Chi ha scelto questo tipo di combustibile è tendenzialmente una persone che mira a risparmiare, ma ora, dopo un aumento parziale a quasi 1,9 euro il metano sta andando ben oltre i 2 euro, un prezzo mai visto prima". Un rincaro altissimo, se paragonato ai costi della benzina e del diesel. "Il costo è salito a causa del prezzo della materia prima dei fornitori, come la Russia – specifica – che hanno dirottato verso la Cina ed i paesi dell’est le forniture, data la maggiore richiesta. L’Italia invece è rimasta scoperta e quindi non è riuscita a contenere il prezzo". L’aumento dei carburanti si riflette anche sulle bollette. "Le centrali per l’energia elettrica vanno a metano, quello che uso per riscaldare casa è lo stesso dei distributori – prosegue –. Chi lo acquista lo fa annualmente, con prezzo fisso o con tasso variabile. Chi ha il prezzo fisso riesce a contenere i rincari, almeno finché non scadrà il contratto. Ci preoccupa il calo di clientela, questo potrebbe significare dover ridimensionare anche il numero dei dipendenti". Il caro carburanti però riguarda tutte le tipologie. "Da qualche settimana ci sono aumenti giornalieri - conferma Luigi Zamboni, di Giorgio Sprea -. Prima il gpl ieri, poi la benzina. A volte sono saliti tutti, tutto sale e nulla cala. Il costo della materia prima è in aumento di conseguenza sale tutto il resto. È aumentato anche l’’Ad blu’, un additivo per le vetture diesel. Viene ricavato per sintesi, se aumenta il metano cresce anche quello". Il calo di lavoro in questi giorni si è già fatto notare. "Il rischio al momento è che la gente veda i prezzi esposti e tiri dritto, in cerca di distributori con un prezzo più basso – spiega –. Chi prima non faceva caso al centesimo adesso peserà diversamente la spesa". A salvarsi sono coloro che hanno investito sull’elettrico. "Ho preso da poco l’auto ibrida – spiega don Carlo – e fortunatamente mi permette di contenere le spese, dato che faccio 26 km con litro". La sensazione è che i costi andranno ancora a crescere. "Credo che gli aumenti non si fermeranno qui – aggiunge Mauro Lugato, gestore Eni –, per chi non lavora con pompe bianche sarà inevitabile un calo di lavoro. La gente si sta giustamente lamentando e ci domanda perché, le risposte però non le abbiamo. Ci preoccupa che questi aumenti si ripercuotano su tutte gli altri beni, dato che la maggior parte del trasporto avviene via terra o via nave". I cittadini chiedono che il governo intervenga per aiutare le famiglie, che saranno in grande difficoltà. "Non possiamo fare nulla, ormai siamo dipendenti dai carburanti – commenta Dennis Paltrinieri –. Il governo deve fare qualcosa, magari togliendo le accise, che spesano molto sul prezzo. L’alternativa è investire sull’elettrico, ma purtroppo non siamo ancora pronti".

Agnese Casoni