Rovigo, inaugurato il centro studi sui cambiamenti climatici: parte il corso di laurea sui rischi idrogeologici

L’Università di Padova e Fondazione Cariparo hanno attivato a Rovigo un'innovativa laurea sui temi del rischio idrologico e geologico

Il taglio del nastro alla presenza delle autorità

Il taglio del nastro alla presenza delle autorità

Rovigo, 18 settembre 2023 - Ricerca interdisciplinare, formazione di nuovi leader nella valutazione del rischio, studio dei cambiamenti del territorio, proiezioni climatiche, infrastrutture con tecnologie di high performance computing, cloud e big data, e, non ultimo, diventare un fornitore di climate services per i gruppi di ricerca dell’ateneo e enti locali, nazionali e internazionali che potranno usare i dati generati nei loro processi decisionali. Questi gli obiettivi del nuovo centro studi sugli impatti dei cambiamenti climatici inaugurato lunedì 18 settembre a Rovigo con una cerimonia in aula magna di via Badaloni.

Dalla Fontana: “Un passo importante per l’università”

Nel suo intervento Giancarlo Dalla Fontana, prorettore vicario dell’Università di Padova ha sottolineato come: “Il cambiamento climatico è un tema alquanto attuale e sfidante, che ci chiama a pensare e individuare soluzioni concrete e innovative per contrastarne le conseguenze, spesso drammatiche – ha detto –. L’istituzione di un centro studi dedicato al tema è un passo importante per il nostro ateneo, motivo di orgoglio: mette a fattor comune e a servizio della società le molteplici e diverse competenze che l’Università di Padova ha sviluppato sul tema e risponde anche alla crescente attenzione di studentesse e studenti che sempre più si iscrivono a corsi che affrontano il cambiamento climatico”.

L’intervento del “Nobel dell’acqua”

La cerimonia ha visto anche una lectio magistralis di Andrea Rinaldo, recentemente insignito del “Nobel dell'acqua”. “I tempi e la ricerca sono maturi - ha detto Rinaldo – per ripensare la giustizia distributiva nella gestione delle risorse idriche come un potente strumento per la riduzione delle disuguaglianze su scala globale. Fra le preoccupazioni che sempre devono accompagnare il battesimo di nuove iniziative culturali e educative come quella che oggi viene inaugurata in Rovigo non pare possano trovarsi quelle di restare senza cose da fare”.

Una nuova laurea sui temi ambientali

La Fondazione Cariparo e l'ateneo di Padova hanno attivato un'innovativa laurea magistrale sui temi del rischio idrologico e geologico nel contesto di intensi cambiamenti ambientali e climatici. La nuova sede a Rovigo attinge a tre dipartimenti: Ingegneria civile edile e ambientale, Geoscienze e Territorio e Sistemi agro forestali. Nel primo anno di attivazione, la laurea magistrale in Water and geological risk engineering ha attirato un elevato numero di domande di iscrizione, tra cui sono stati ammessi 20 studenti. Le selezioni per il prossimo anno accademico sono in corso e prefigurano una crescita del 50%.

Il sindaco: “Crediamo nella laurea d’Ingegneria del rischio idrologico”

Una cerimonia a cui è intervento anche il primo cittadino di Rovigo, Edoardo Gaffeo, che si è soffermato sull’opportunità dell’ateneo: “Sono onorato di una iniziativa importante come questa. Ringrazio chi l'ha resa possibile, in primis l'Università di Padova che ha trovato nella nostra sede cittadina un luogo in cui attivare un percorso importante di ricerca multidisciplinare; Fondazione Cariparo che ha contribuito in maniera fondamentale alla riuscita, anche dal punto di vista del sostentamento finanziario, di una iniziativa come questa, che si integra nella presenza dell'Università di Padova in città. In particolar modo nel percorso di laurea magistrale Ingegneria del rischio idrogeologico, che è arrivata al superamento del primo biennio con i primi laureati. Noi come amministrazione – ha concluso il sindaco – continuiamo a dare il nostro supporto incondizionato a queste iniziative, crediamo molto nella presenza universitaria e nella possibilità che ricerche scientifiche di altissimo livello vengano svolte nella nostra città, perché questo contribuisce a fare passi avanti nel collocarla tra le città delle conoscenze in cui noi crediamo molto”.