Cna, scatta l’ora dei licenziamenti. Una quindicina i posti da tagliare

Il direttore Monini: "Dico solo che c’è una procedura aperta"

Alessandro Monini

Alessandro Monini

Rovigo, 20 marzo 2018 - La Cna licenzia. Tre lettere sono già arrivate. Una quindicina di avvisi stanno per partire. «C’è una procedura aperta che si evolverà in base alla normativa», si limita a dire il direttore, Alessandro Monini. Ma si parla di una falciata all’organico di oltre il 25 per centro del totale. Ieri mattina, sia alla sede presso il centro commerciale 13, sia in quella della zona Interporto di Borsea, la preoccupazione tra i dipendenti era evidente. Apprensione palpabile nei volti di chi teme di essere vittima dei tagli. Massimo riserbo invece sia da parte delle sigle sindacali, sia dei vertici dell’associazione. Sono giornate di grande tensione. È da almeno sette anni che vengono percorse diverse strade nel tentativo di mantenere la pianta organica inalterata. Anche chiedendo ripetutamente sacrifici economici ai lavoratori. Ma i nodi sono arrivati al pettine. I vertici, assieme ad avvocati e consulenti, hanno optato per questa decisione estrema. L’alternativa pare, sarebbe stata la chiusura definitiva tra qualche anno. Almeno così, si salva il posto di lavoro a circa tre quarti dell’organico. Sono quasi 70 i dipendenti ma al temine della riorganizzazione ne resteranno 50 circa. Il motivo è la crisi economica, sono orami troppi anni che il bilancio non viene chiuso in positivo.

Fino a sette o otto anni fa circa le aziende di artigiani socie della Cna in provincia di Rovigo erano 2 mila e 600 circa. Se ne sono andate in 500, tra chi ha chiuso, chi è fallito, chi non ce la fa più. E moltissime di quelle rimaste hanno problemi interni a cui far fronte, faticano a pagare i contributi, i propri dipendenti e i fornitori. La quota associativa diventa l’ultimo di tanti problemi. Così il protrarsi della crisi bussa anche negli uffici dell’associazione che proprio in Polesine vanterebbe un radicamento molto maggiore, in proporzione, rispetto al resto del Veneto. Cna, utilizzando finanziamenti regionali, fino a qualche anno fa organizzava corsi di formazione all’interno delle aziende. Ma la Regione ha ridotto i trasferimenti e quindi anche l’associazione di artigiani ne avrebbe risentito. Il direttore è Alessandro Monini dal 2007, con esperienze precedenti fin dagli anni Ottanta. Il presidente, al secondo mandato grazie alla rielezione dell’anno scorso, è David Gazzieri.

Al suo fianco ben sei vice: Luca Bedendo, Emanuela Carlini, Mariano Donegà, Massimo Fidelfatti, Sabrina Formica e Lorenzo Masarà. Altri sette iscritti fanno parte della direzione provinciale. La struttura interna è molto articolata con una forte presenza, anche fisica, sul territorio. Oltre alle due sedi di Rovigo, ce ne sono una a Lendinara, una a Castelmassa, Occhiobello, Adria e Porto Viro. L’organizzazione è divisa per settori in sottocategorie ed ognuna ha un referente: costruzioni, idraulici, autotrasporto, alimentare, moda, acconciatori, giovani, donne e pensionati. Monini, il cui volto incarna l’immagine dell’associazione di artigiani ormai da decenni, aveva tentato senza successo di diventare sindaco di Rovigo. Tre anni fa, l’8 febbraio del 2015, si era candidato alle primarie del centrosinistra ma ha dovuto cedere il passo a Nadia Romeo del Pd, che aveva ottenuto il 45 per cento dei voti. Monini, secondo, si era fermato al 37 per cento. C’erano altri tre candidati: Elena Lattanzio, Roberto Pugiotto e Federico Frigato.