Corinaldo, la banda dello spray colpì anche ad Arquà Polesine

Le agghiaccianti frasi durante una trasferta: "Porto il gas dentro. Li faccio sparire"

L'annuncio degli arresti dei componenti della banda

L'annuncio degli arresti dei componenti della banda

Rovigo, 4 agosto 2019 - In una trasferta per raggiungere la discoteca ‘Studio 16’, ad Arquà Polesine, alcuni componenti della banda dello spray indagati per la strage di Corinaldo si trovano a parlare della questione dell’uso dello spray al peperoncino per mettere a segno i furti e le rapine e scappare rapidamente dalle discoteche. Uno di loro, si legge nell’ordinanza del gip di Ancona, «invita gli altri a non avere paura ad entrare in discoteca».

Corinaldo, arresti (foto Antic)
Corinaldo, arresti (foto Antic)

Replica dicendo che lui era anche disposto a portare lo ‘spray’ all’intemo del locale: «Porto il gas dentro ti giuro faccio spruzzare tutti, li faccio sparire». E precisa: «Ormai va di nuovo di moda il gas... Già l’hanno dimenticato». «E’ chiaro il riferimento alla tragedia di Corinaldo, che ha scatenato polemiche mediatiche sull’utilizzo dello spray al peperoncino», riferisce il provvedimento che riporta anche la reazione di uno di loro, che risponde dicendo: «Fra io non, non l’ho mai dimenticato».

A quel punto l’amico cerca di tranquillizzarlo, rendendosi disponibile ad usare lui lo spray («spruzzo io, tu me lo rimetti in tasca, dopo che ho spruzzato, voglio vedere chi lo trova. Eh eh eh, voglio vedere se prendono le impronte dall’aria... Ti giuro lo spruzzo e metto di nuovo in tasca fra... Uah se muore voglio vedere... chi sono...»). «Tale affermazione – si legge ancora nell’ordinanza – fa riferimento a quanto accaduto a Corinaldo (FOTO) dove, dopo l’utilizzo dello spray al peperoncino avevano perso la bomboletta, poi sequestrata dalle forze dell’ordine» ed evidenzia «che gli indagati sono soliti usare lo spray al peperoncino anche come mezzo per garantirsi la fuga nel momento in cui vengono scoperti e sospettati». Ed emerge anche un altro episodio molto probabilmente legato alla stessa banda. Almeno uno dei sei giovanissimi arrestati per la tragedia di Corinaldo potrebbe aver colpito proprio nella discoteca Studio 16.

Il 10 febbraio scorso, alle due del mattino circa, un ragazzo che avrebbe compiuto 19 anni di lì a pochi giorni, stava ballando in mezzo alla pista assieme a degli amici. In quel momento, come racconta il titolare della discoteca, Enzo Ferrari, c’era un’euforia collettiva. Nella stessa pista c’era anche un ragazzo, malintenzionato, che si è avvicinato al 18 enne rodigino e gli ha sfilato la collanina. Agli atti risulterebbe solamente una denuncia contro ignoti. Mentre ballava il 18 enne rodigino si è sentito tirare dal collo, dopo un po’ si è reso conto di non avere più la collanina addosso. La vittima non ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Alle 23 era iniziato lo spettacolo di Nashley allo Studio 16, una tappa del suo ‘Real tour’ durante il quale ha presentato brani estratti dal suo ultimo album. L’episodio avvenuto nel rodigino rientra fra le decine di episodi oggetto delle indagini coordinate della procura della Repubblica di Ancona.