Coronavirus Rovigo ultime notizie, tamponi agli anziani della casa di riposo

Due nuovi ricoveri: rallentamento dei nuovi casi di positività, con numeri per la prima volta al di sotto del 10%. Il quadro del direttore dell’Usl

L’assessore alla sanità Manuela Lanzarin con il dg dell’Usl Antonio Compostella

L’assessore alla sanità Manuela Lanzarin con il dg dell’Usl Antonio Compostella

Rovigo, 25 marzo 2020 - Due nuovi casi positivi nelle ultime 24 ore che fanno salire a 83 il conto dei polesani contagiati dal Coronavirus, mentre c’è un quarto paziente guarito.

Il tampone effettuato sull’ospite dell’Iras per sospetta infezione, è risultato negativo. Il bollettino quotidiano del direttore generale dell’Usl 5, Antonio Compostella conferma la tendenza polesana all’interno del quadro regionale che vede un rallentamento dei nuovi casi di positività, con numeri per la prima volta al di sotto del 10%.

Mentre, sempre a livello veneto, crescono i ricoveri, sia in area non critica che in terapia intensiva. Per il Polesine quindi una notizia rassicurante. Dei due nuovi casi, uno riguarda una donna del 1985, residente nell’Alto Polesine, che lavora in una struttura sociosanitaria in provincia di Verona. Si trova in isolamento domiciliare. Il secondo caso riguarda un anziano dell’Alto Polesine di 70 anni, che aveva subito un intervento chirurgico e a una prima prova del tampone era risultato negativo.

In seguito però, colpito da febbre, alla prova di un nuovo test è risultato positivo. E’ il sesto paziente che entra in terapia intensiva. Compostella ha informato che dei sei pazienti ricoverati, forse già domani dovrebbe arrivare la prima dimissione di una paziente. Altri 17 pazienti sono ricoverati, tre in terapia semi intensiva e altri reparti. Va registrato il quarto guarito in Polesine. E’ arrivato anche l’esito del tampone sull’ospite dell’Iras, la casa di riposo. La donna domenica scorsa era stata ricoverata con tosse e febbre alta.

Il tampone ha dato esito negativo. "Come avevo auspicato per il bene di tutti – afferma il consigliere comunale Antonio Rossini – il tampone sulla degente è risultato negativo, così mi ha detto il sindaco. Ciò non toglie che in questo momento che ha travolto e colpito operatori e degenti di alcune case di riposo, in particolare quella di Merlara, in provincia di Padova, dove sono morti 11 ospiti, bisogna, pur tra le comprensibili difficoltà del caso, tutelare e garantire con ogni accorgimento organizzativo, strumenti sanitari, dispositivi di protezione, con protocolli e linee guide applicate, chi presta con abnegazione la propria opera. Bisogna verificare nella sostanza – aggiunge – che si stia operando nel migliore modo possibile e non fermarsi a dichiarazioni di rito.

Non è con una lettera interna dell’istituto che si può affrontare le problematiche che mi sono state esposte da chi lavora. Visto che è in gioco la vita è la salute, chiedo al sindaco che venga avanzata una istanza per una ispezione da un organo terzo come la Regione affinché venga fatta chiarezza di ciò che è o non é vero". Anche l’Iras sarà al centro dell’iniziativa regionale annunciata dall’assessore alla sanità Manuela Lanzarin e che riguarda tutte le case di riposo venete per tutelare gli ospiti e 20mila dipendenti.

"La Regione – ha detto – ha programmato che tutti gli operatori e gli ospiti siano sottoposti a tampone. Inoltre, è stato previsto, in via tassativa, che tutte le strutture residenziali del Veneto possano accogliere e inserire nuovi ospiti solo in presenza di attestazione di negatività al virus. Ospiti e dipendenti delle case di riposo del Veneto hanno la priorità, assieme agli operatori sanitari degli ospedali, nella campagna di test a tappeto intrapresa da Regione, Ulss e Università di Padova".