Coronavirus Rovigo, la prima vittima

Bruna Trentini, 91 anni di Bergantino. Sono 55 i casi positivi, 24 in più rispetto alla rilevazione di martedì

La tenda davanti all'ospedale

La tenda davanti all'ospedale

Rovigo, 19 marzo 2020 - Il primo decesso in Polesine di una persona che era risultata positiva al Coronavirus è Bruna Trentini, 91 anni, di Bergantino cardiopatica e diabetica. È morta martedì alle 18 all’ospedale di Rovigo. La signora lascia i due figli che non hanno potuto starle accanto nel momento del trapasso, il maschio è in isolamento. La femmina abita in Lombardia e non si poteva muovere di casa per via del decreto anti contagio che vieta gli spostamenti.

Secondo quanto ha reso noto ieri il direttore generale dell’Usl5, Fernando Antonio Compostella, l’anziana era stata contagiata proprio dal figlio, anch’egli positivo al virus ma asintomatico. La donna avrebbe compiuto 92 anni il 10 giugno, era stata ricoverata domenica in pneumologia per febbre e polmonite, successivamente era stata spostata al reparto di malattie infettive dove è rimasta fino alla fine.

I contagiati

Nel frattempo, in accordo con l’aumento dei tamponi effettuati, in provincia sono saliti di molto anche gli esiti positivi che ora sono 55 in provincia, 24 in più rispetto alla rilevazione di martedì. L’Usl ha reso noto che un’operatrice socio sanitaria di una casa di riposo del Medio Polesine aveva contratto il virus fuori provincia ha contagiato 4 suoi familiari e 5 ospiti della casa di riposo che ora sono in isolamento nelle loro stanze, in tutto 9 persone.

Altri 8 casi sono legati ad un centro servizi di Rovigo dove un’operatrice positiva ha contagiato degli ospiti della struttura di cui ora 7 sono in isolamento ed uno è ricoverato al reparto malattie infettive. È un esempio di 2 persone che hanno contagiato almeno 17 persone. Si tratta in un caso della Casa Sacra Famiglia di Fratta e nell’altro della Piccola Casa di Padre Leopoldo, in Tassina a Rovigo.

Sugli altri 7 casi che mancano per arrivare a 24 Compostella ha dichiarato: "Si tratta di cittadini trovati affetti dal virus grazie all’opera di ricostruzione dei contatti che viene svolta costantemente. Si tratta di persone che sono state a contatto con positivi al virus, e ora risultate anch’esse positive, e quindi poste in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva". Al reparto di malattie infettive dell’ospedale Santa Maria della Misericordia i pazienti ricoverati sono 9 di cui 6 stanno peggiorando; mentre per uno il decorso è in miglioramento, è diventato asintomatico ma il tampone rimane positivo. Dei 2 che sono in terapia intensiva all’ospedale San Luca di Trecenta uno sta migliorando vistosamente. C’è anche una notizia positiva, la prima guarigione. Una paziente di Adria ancora ricoverata il 6 marzo, all’ultimo tampone è risultata negativa, tra un po’ potrebbe essere dimessa. Procede l’attività di effettuazione di tamponi al personale dell’Usl 5, e poi ai medici di medicina generale, farmacisti, operatori delle case di riposo, guardia medica.

I controlli

Continuano le attività di controllo delle forze dell’ordine. I vigili urbani martedì hanno chiesto ad un uomo non italiano come mai si trovasse sulla ciclabile Baden Powell su di una panchina. È stato denunciato per violazione del decreto del presidente del Consiglio che vieta gli spostamenti da casa non necessari e poi anche arrestato e subito liberato. Aveva esibito documenti falsi. I carabinieri, sempre martedì, hanno denunciato 6 persone per falsa attestazione e 18 per inosservanza dei decreti dell’autorità di cui 4 che passeggiavano per Adria insieme.

Uno di loro, residente a Vicenza, ha perfino minacciato i militari. Al lavoro anche la Finanza che ha denunciato 3 persone che stavano facendo attività fisica in una palestra di Rovigo, uno era il titolare. La polizia di Stato ha denunciato 5 persone di cui 3 ragazzi che venivano da Padova (2 con precedenti per spaccio). Sono stati fermati da una Volante nei pressi del ponte di Boara.