"Dal Messico al Po, un inchino alla Madonna"

Checchinato, simbolo del rugby, crea a Panarella un luogo di culto dedicato a San Juan de Los Lagos. "Sarà come Loreto"

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Il progetto è ambizioso. E non potrebbe essere diversamente. L’idea nasce dalla vulcanica mente di un uomo che ha cavalcato due emisferi, il mondo della palla ovale e quello dell’imprenditoria. Con la sfera stretta al petto una parte della sua vita è stata una corsa per tagliare traguardi con i colori rossoblù e con la maglia della Nazionale. Seduto alla scrivania, la testa ai numeri e agli affari, è stato dirigente in ambito sportivo e nel settore della ristorazione, al timone della Romanina, luogo che per alcuni anni fu in Polesine simbolo di bella vita. Sono le due vite di Giancarlo Checchinato. Come i gatti una sola non gli basta. La terza, sicuramente non ultima, è ancora una volta una fede. E non è una metafora. Checchinato vuole creare in Polesine un luogo di culto per far arrivare, ai piedi della devozione, pellegrini da tutto il mondo in questa striscia di terra che scorre lenta tra due fiumi. Al centro dell’idea c’è una Madonna che viene da lontano, da oltreoceano, da un altro mondo dove la religione ha ancora un volto antico. Del Messico stiamo parlando dove Checchinato ha trovato un’altra casa e un’altra patria. La Madonna è quella di San Juan de Los Lagos. Si trova nella chiesa San Luigi Gonzaga a Panarella. Dice Checchinato. "Vorrei creare un luogo di culto, un po’ come il santuario di Loreto. Una meta per pellegrini in arrivo magari da tutto il mondo. Non sto esagerando, in Messico la Madonna di San Juan de Los Lagos è venerata da milioni di persone. Un luogo di fede a Panarella, che alla fine potrebbe essere un volano per far tornare a vivere il nostro sonnacchioso Polesine". Guarda avanti Checchinato. Ma dietro le spalle bisogna volgere lo sguardo per andare alle origini, scoprire dove nasce questa idea. È il 6 di gennaio del 2012. Giancarlo va a San Pietro Polesine. E’ stato invitato a pranzo per l’Epifania da Vinicio Ravagnani, amico di lunga data. Con i piedi sotto la tavola, i tortellini che navigano nel brodo scambia quattro chiacchiere con Fatima Guzman de Anda, studentessa universitaria di San Juan de Los Lagos, stato di Jalisco. Messico. Tra Fatima e Giancarlo nasce un’amicizia. La ragazza sta studiando moda all’università di Barcellona e chiede a Giancarlo di organizzare delle sfilate Polesine per mostrare lo stile dei suoi abiti. "La soluzione è organizzare una settimana promovendo la moda, la cultura, il folklore e le tradizioni del Messico in Polesine", le dice. Dalla moda alla fede. E’ solo

l’inizio. Giancarlo invita 50 studenti universitari messicani a trascorrere una settimana in Polesine accompagnati da una cuoca dell’Accademia della cucina messicana ed altri artisti. Grazie a Francisco Guzman, papà di Fatima e architetto a San Juan de Los Lagos, nasce un contatto con l’università Tec di Monterrey. La facoltà di arte e cultura di quella città è considerata patrimonio Unesco dell’umanità. Un altro passo. Viene organizzata l’esibizione del gruppo folkloristico messicano al ristorante di Ca’ Cornera (Porto Viro) gestito da Venerino Bardella. Ci siamo. La comitiva universitaria cappeggiata dal vice rettore porta in dono al Polesine un’immagine mariana. "E’ la statua di nostra Signora di San Juan de Los Lagos benedetta dalla cattedrale messicana – ricorda Checchinato –. E’ stata ospitata per alcuni anni a Cà Cornera, poi Venerino ha lasciato il ristorante. Mi piangeva il cuore vedere quella immagine tra i rovi e erbacce. Non doveva andare a finire così". Giancarlo ci pensa, ci ripensa. A pochi passi dall’argine del fiume Po sorge la chiesa di San Luigi Gonzaga. Siamo a Panarella. Lì, nel silenzio della pianura, è ospitata la statua. Lì si svolgerà a maggio la processione e un evento che durerà alcuni giorni per far conoscere questa storia e questo luogo al Polesine. "La miracolosa Virgen di San Juan de Los Lagos è una immagine Mariana molto amata e venerata in Messico – spiega ancora Checchinato – e la creazione di un luogo di culto a Lei dedicato unico in Italia proprio nella meravigliosa oasi naturalistica di Panarella favorisce ed avvicina le culture e la collaborazione fra il popolo italiano e messicano favorendone anche l’intercambio economico e turistico. Sarà una grande occasione per la rinascita del Polesine. A partire dalla fede".

Mario Bovenzi