Rovigo, ex rugbista assolto. "Ha difeso un’amica"

Era accusato di aver picchiato un uomo. Il legale: "Va premiato"

L’avvocato Francesco Zarbo

L’avvocato Francesco Zarbo

Rovigo, 24 maggio 2018 - Emanuele Borile, assolto. Manovale, 54 anni, è molto conosciuto nel mondo della palla ovale a livello cittadino per aver giocato nella Rugby Rovigo fino alle giovanili entrando nella rosa della prima squadra anche se poi ha prevalso la necessità di lavorare sull’impegno sportivo. Borile era imputato di lesioni personali colpose per aver picchiato un cittadino marocchino il 4 dicembre del 2013 a Fenil del Turco. Il giudice Raffaele Belvederi ieri mattina ha invece ritenuto che in quell’occasione l’ex tallonatore, dotato di una corporatura massiccia e di una muscolatura rocciosa, avesse semplicemente adoperato il proprio corpo per difendere una quarantenne, sorella di una donna a lui molto vicina sentimentalmente, dal cittadino marocchino che era entrato a casa sua con l’intento di derubarla o di farle del male.

«Voleva strangolarla e lui l’ha difesa, andava premiato per il gesto non imputato per lesioni — ha spiegato ieri il difensore di Borile, l’avvocato Francesco Zarbo del foro di Rovigo —. Durante il dibattimento è stato possibile far crollare il castello accusatorio, il processo si è svolto regolarmente ed è risultato evidente che l’accusa che sulla presunta parte offesa fosse stata utilizzata una mazza da baseball era completamente destituita di ogni fondamento. Lui ha protetto la donna, vedova da poco — ha proseguito Zarbo — che lo aveva invitato a cena proprio perché minacciata da quel soggetto. La signora pensava che lui, vedendo in casa Borile, avrebbe desistito dai sui intenti. Invece si è dimostrato aggressivo e lui è stato costretto a difenderla utilizzando il proprio fisico e la propria abilità».

Un'assoluzione piena quella dell’ex rugbista. «Peraltro la presunta parte offesa non ha avuto nemmeno il coraggio di confermare le proprie accuse in sede di dibattimento», ha aggiunto l’avvocato Zarbo. Secondo l’accusa dalla colluttazione con Borile il cittadino marocchino aveva riportato un trauma cranico facciale, ne sarebbe uscito con il naso rotto, con il cuoio capelluto lesionato, con le costole rotte e altre contusioni multiple, 21 giorni di prognosi. L’assoluzione di ieri chiude dunque una vicenda processuale che coinvolge il cinquantenne rodigino da quattro anni e mezzo. E finisce nel migliore dei modi per l’imputato.