Furbetti della sosta all'ospedale di Rovigo

La denuncia del figlio di un’anziana: "Impresa impossibile parcheggiare". Le zone per la sosta sono state ‘tagliate’ dai gazebo per fare i tamponi

Posti auto ridotti per i gazebo dove vengono fatti i tamponi (foto d'archivio)

Posti auto ridotti per i gazebo dove vengono fatti i tamponi (foto d'archivio)

Rovigo, 15 febbraio 2021 - Impresa impossibile per gli accompagnatori ed i portatori di handicap, che hanno bisogno di andare all’ospedale Santa Maria della Misericordia, parcheggiare davanti al nosocomio. I posti sono pochi e non mancano i furbetti della sosta che ’rubano’ gli spazi a chi ne ha diritto. E’ la denuncia di un cittadino che ha dovuto sudare sette camicie per riuscire a trovare uno spazio per la sosta dell’auto quando ha dovuto accompagnare la madre, una donna anziana, per fare alcuni esami in ospedale. La carenza dei posti riservati, tra l’altro, è stata aggravata negli ultimi mesi dalle strutture che sono state montate dall’azienda Usl e dalla Protezione civile per fare i tamponi ai cittadini.

Strutture che hanno tolto alcuni spazi nell’area del Santa Maria della Misericordia. "Purtroppo mia madre ha appena terminato di eseguire alcuni cicli di radioterapia che ci hanno impegnati per quattro mesi – è la testimonianza di Davide Salvadori, un residente –, quindi ogni giorno siamo dovuti andare all’ospedale per effettuare queste terapie". Una madre anziana con problemi di salute e costretta ad utilizzare il deambulatore, impossibile quindi fare troppa strada. "Abbiamo il contrassegno per poter parcheggiare nei posti riservati ai disabili – racconta – ma ultimamente è impossibile trovare parcheggio. I posti riservati sono pochi e spesso sono già occupati da altri disabili oppure, cosa gravissima, da cittadini che non ne avrebbero alcuni diritto – racconta –. Prima dell’epidemia, potevamo contare sugli altri posti situati davanti al pronto soccorso, ma ora sono stati occupati dalle strutture per monitorare gli accessi degli eventuali casi positivi".

Una situazione che prosegue da molto tempo. Salvadori aveva sollecitato un intervento segnalando la situazione di disagio direttamente all’Usl. "A maggio avevo mandato una mail ma ad oggi nessuna risposta e nessuna risoluzione del problema", dice amareggiato. La madre ora ha finito le terapie ma dovrà tornare in ospedale. Ed il problema potrebbe ripresentarsi. Salvadori chiede quindi che almeno, se non è possibile liberare le aree occupate dai gazebo, venga messo un servizio di sorveglianza, per frenare il fenomeno del parcheggio selvaggio nei posti riservati. Chiede tra l’altro che venga temporaneamente aggiunto qualche parcheggio in più. "Qualche volontario che controlli che i posti vengano usati dalle persone che ne hanno diritto – prosegue –, ma soprattutto qualche posto in più che compensi quelli mancanti. Con questa situazione quelli vicino all’entrata sono pochi e quelli nelle prime file, consentiti a tutti, sono sempre occupati. Gli altri sono troppo distanti per chi, come mia madre, ha problemi seri a deambulare. É spiacevole, come già successo per una visita cardiologica di mio padre, dover lasciare davanti all’ingresso un familiare e poi andare a cercare parcheggio".