Fusione tra Polesella e Guarda Veneta, i sindaci: “Vi spieghiamo i vantaggi”. Ecco quando si vota e perché

Il nuovo Comune si chiamerà ‘Polesella Veneta’. I due sindaci stanno per inviare una lettera ai cittadini sui motivi dell’unione e rassicurano: “Nessuna comunità rischia di sparire”

Da sinistra: Leonardo Raito, Luciano Sandonà ed Erminio Colò

Da sinistra: Leonardo Raito, Luciano Sandonà ed Erminio Colò

Polesella, 19 settembre 2023 – A poco più di un mese dal referendum, è iniziata l’attesa per il risultato del plebiscito popolare per la costituzione di ‘Polesella Veneta’, la nuova unione dei Comuni di Guarda Veneta e Polesella. Nei prossimi giorni arriverà nelle caselle di tutti i cittadini una lettera congiunta dei due sindaci per illustrare i vantaggi della fusione. 

Un percorso che ha avuto la formale approvazione anche dalla Regione Veneto, la quale nei mesi scorsi aveva comunicato alle due amministrazioni che il progetto di legge per la fusione delle municipalità è stato approvato dalla commissione consiliare e dalla giunta regionale, che ha inoltre deciso ‘bollato’ ufficialmente il quesito che sarà sottoposto a tornata referendaria nelle giornate di domenica 29 e lunedì 30 ottobre.

I vantaggi della fusione

Tra i vantaggi che la fusione porterà sul territorio, anche l’erogazione di un contributo straordinario statale per i prossimi 10 anni e uno regionale. Tra gli altri punti a favore, l’esclusione da vincoli di bilancio per le assunzioni di personale a tempo indeterminato, a patto che non si superi la spesa dell’anno precedente.

"La fusione – spiegano i due sindaci Erminio Colò (Guarda Veneta) e Leonardo Raito (Polesella) –  significa mantenere la presenza dell'attuale municipio in entrambi i comuni interessati, senza perdere servizi. Anzi, potenziandoli e potendo contare su milioni di euro di incentivi statali per fare tanto e di più per i nostri paesi”. Ma non solo. “Nessuno rischia di sparire – precisano – succederà solo se si continueranno a lasciare soli i piccoli Comuni, ormai incapaci di fare quadrare il bilancio e costretti a tagliare i servizi. Con la fusione, si può invertire la tendenza. E i cittadini diventeranno protagonisti di un patto di territorio che guarda al futuro”.

I motivi della fusione

Il percorso è iniziato con uno studio avviato sui due territori, con analisi economiche e gestione dei servizi pubblici. “Si tratta di uno studio che evidenzia i molteplici vantaggi del mettersi insieme – precisano Raito e Colò – pur nel rispetto delle peculiarità delle due comunità. A partire da una struttura municipale più ampia ed efficiente, la razionalizzazione dei costi, il potenziamento di uffici, la salvaguardia e il miglioramento dei servizi essenziali. Ma anche maggiori risorse per investimenti e sostegno a famiglie, imprese, giovani, anziani. Priorità nell’accesso ai finanziamenti, un dimensionamento che ci posizionerebbe al decimo posto tra i comuni più grandi della provincia”.

"Gestire un percorso di fusione, oggi, consente ancora alle comunità di governarlo e di gestirlo, raccogliendone i vantaggi garantiti dalle normative vigenti, senza doverlo subire per legge come temiamo possa avvenire di qui a qualche anno”, sottolineano i due colleghi sindaci.

"Riteniamo che Polesella e Guarda Veneta – concludono – abbiano molte ragioni di comunanza, di scambio e di vicinanza ed è per questo che auspichiamo che i cittadini possano sostenere un percorso che renderebbe il nuovo comune un vero motore di sviluppo per il territorio polesano e per costruire con e per i nostri cittadini, un futuro ricco di opportunità”.

La lettera ai cittadini

Sarà in distribuzione nei prossimi giorni nelle case di tutti i cittadini di Guarda Veneta e di Polesella una lettera da parte dei sindaci Erminio Colò e Leonardo Raito in merito alla possibile fusione dei due comuni. “Le sfide del presente e del futuro – si legge nella lettera – rendono sempre più necessarie organizzazioni in possesso di risorse umane ed economiche che consentano, ai territori e alle comunità, di rispondere alle esigenze nuove legate a fenomeni sociali e demografici che vedono, in Polesine, una marcata tendenza al calo e all’invecchiamento della popolazione”.

“I Comuni di Polesella e Guarda Veneta – continua la lettera –hanno deciso, con senso di responsabilità, e senza aver trovato richieste o disponibilità da parte di altri comuni, di esplorare la possibilità di aggregarsi e hanno commissionato un progetto di fattibilità di fusione che è stato approvato unanimemente dai due consigli comunali e successivamente trasmesso alla Regione Veneto (che lo aveva finanziato) che l’ha ritenuto meritevole, ponendolo alla base del progetto di legge di fusione”.