Grandine devastante, coltivazioni distrutte. "Persi 2 mesi di lavoro"

La drammatica testimonianza di un agricoltore di Lusia

La struttura danneggiata

La struttura danneggiata

Rovigo, 18 luglio 2018 - «I danni sono ingenti sulle serre e nelle raccolte da campo, la lattuga gentile e la lattuga cappuccina sono state distrutte. Qualsiasi coltura orticola tipo porro, è stata compromessa. Di fatto non esistono più». Giordano Aglio, 50 anni, di Lusia, sposato, è titolare di un’azienda orticola di tre ettari ed è presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia) dal 2013. L’associazione ha più di un migliaio di iscritti in Polesine, soprattutto medie proprietà. Tanti nel settore orticolo ma anche molti nel cerealicolo. «Il temporale di martedì mattina è stato violentissimo per circa mezz’ora. Dalle 4,30 alle 5».

Parla di Luisa? «Sì, Lusia e dintorni. Ma da Badia fino a Taglio di Po i danni ci sono stati. Le zone del consorzio Igp, Badia, Lusia, Lendinara, Cavazzana, Costa, Villanova del Ghebbo sono state colpite pesantemente». Avete quantificato i danni? «Sulle strutture è difficile stilare un resoconto però si parla sempre di migliaia di euro per ogni imprenditore. I danni ad un’azienda orticola tipo sono dai 40-50 mila euro in su». L’agricoltore come fa fronte a questo imprevisto? «Alcuni possono essere assicurati, altri zero. Ci si rimbocca la maniche. Non ci sono incentivi su queste calamità». Chiederete un intervento statale? «Faremo delle denunce a livello provinciale a regionale, poi si vedrà». Per prevenire dunque è meglio assicurarsi? «Sì ma si sa benissimo che le assicurazioni poi hanno tempi lunghi nelle risposte, i rimborsi arrivano tardi mentre noi non abbiamo tempo. I danni ci sono anche sulla frutta e gli effetti si vedono subito sui nostri bilanci». Perché ci sono tempi lunghi nei pagamenti?

«Eh, perché è così. Deve arrivare il perito, fare la relazione, parte la burocrazia. Ci sono le valutazioni. Tempi lunghi. Non si può fare altrimenti». Vi costano molto le assicurazioni? «Sulle strutture sono abbastanza elevate, parlo delle serre. Lo sono anche quelle sulla frutta». La grande distribuzione organizzata quando non compra da voi dove va? «Da un’altra parte dove non c’è stato questo danno. La grande distribuzione deve avere i banchi pieni. Per l’insalata Igp non viene più nel nostro territorio ma va nel Mantovano o in altri luoghi che non hanno avuto danni. Noi con questi temporali perdiamo due mesi di lavoro. Tutto il raccolto lo devi ripiantare e fresare e per quanto bene vada si va a settembre, che è l’ultima spiaggia per questo 2018». Rischiate di non guadagnare nulla? «Da noi l’incertezza nei guadagni c’è sempre. Negli ultimi nani abbiamo tamponato i problemi con le reti anti grandine. Ma se viene giù l’acqua con la violenza di martedì non ci si può fare nulla».