
di Giuliano Ramazzina
ROVIGO
Controllo del green pass anche a bordo dei treni e possibilità di fermare un convoglio se a bordo del treno c’è un sospetto caso covid: queste le ultime novità introdotte in Italia per arginare l’aumento dei contagi da coronavirus. L’ipotesi prevista dalla nuova ordinanza emessa di recente dal ministero dei Trasporti in accordo con il ministero della Salute che restringe ulteriormente le misure anti Covid aggiornate con l’evoluzione della pandemia, non riguarda però il trasporto pubblico locale. Ne parliamo con il presidente di Sistemi Territoriali, Gian Michele Gambato, che dà qualche informazioni in più per i pendolari del territorio.
Quindi gli utenti delle linee Rovigo-Verona e Rovigo-Chioggia, gestite dalla società regionale Sistemi Territoriali, non sono coinvolti dalle nuove misure contenute nell’ordinanza?
"I nuovi provvedimenti riguardano i controlli a terra nelle grandi stazioni, eventualmente anche a bordo dei treni, ma non riguarda il trasporto pubblico locale , anche perché sarebbe tecnicamente impossibile attuare le disposizioni".
Perché?
"Prendiamo la linea Rovigo-Chioggia o Rovigo-Verona. C’è una stazione di testa, ma tutte le altre sono impresenziate, impossibile quindi avere ad ogni stazione del personale che controlla il Green pass, mentre in stazioni come Roma o Milano , prima di salire sul treno arriva l’addetto che controlla il green pass e poi sul treno arriva un altro addetto per la stessa funzione. Nel caso di una linea dove si sono fermate impresenziate, mancano gli addetti e bisognerebbe controllare sui treni che però non hanno posti numerati come le Frecce su itinerari a lunga percorrenza. Quindi è impossibile controllare il Green pass".
E nel caso emergesse un caso sospetto di Covid di un passeggero che transita in uno dei convogli su queste tratte locali?
"Il treno locale come nel caso delle tratte in questione fa tante fermate, diciamo una ogni dieci minuti, e quindi se emergesse un problema , una persona che mostra i segni del virus, alla prima fermata potrebbe scendere. La percorrenza più lunga su queste due linee è di circa un’ora e mezza, ad esempio tra Rovigo e Verona, in mezzo ci sono le fermate di Legnago o Cerea. Se uno scende perché sta male troverebbe assistenza e rimedio, non essendoci una lunga percorrenza".
Stando così le cose quali restrizioni anti Covid restano per il trasporto pubblico locale?
"Le limitazioni riguardano la capienza dei treni e quindi si possono far salire fino all’80 per cento dei passeggeri per cui il treno è omologato. In pratica più o meno sono tutti i posti a sedere. Poi vige a bordo dei treni l’obbligo di avere dei sistemi di igienizzazione e quindi i convogli sono attrezzati con dei kit e inoltre è obbligatorio indossare la mascherina durante tutto il viaggio. Finora non c’era l’obbligo della biglietteria a bordo ma noi abbiamo ripristinato il servizio aggiungendo all’emissione del biglietto anche la controlleria".