Occhiobello, inquilino non paga l'affitto. "Impossibile cacciarlo"

Dalle pratiche in tribunale alla burocrazia legata alle utenze, il calvario di un proprietario di casa

Angelo Menegatti (Foto Tosatti)

Angelo Menegatti (Foto Tosatti)

Occhiobello (Rovigo), 29 agosto 2019 - «Noi proprietari d’immobili non siamo tutelati». E’ l’appello lanciato da un cittadino di Santa Maria Maddalena, Angelo Menegatti, residente in via Trieste, che si è trovato di fronte al peso della burocrazia con una serie di disagi e costi quando ha dovuto sfrattare l’inquilino moroso.

L’appartamento, di proprietà della moglie, era stato concesso in locazione ad uso abitativo ad un inquilino, il quale dopo alcuni mesi ha smesso di pagare alcune mensilità dell’affitto. Tutto questo ha generato da parte della proprietà l’inizio dell’iter per lo sfratto esecutivo, attraverso richiesta al tribunale di Rovigo, con costi da sostenere e tempi d’attesa per la chiusura della pratica. Nelle scorse settimane è giunta la sentenza di sfratto, con richiesta di liberare l’appartamento in un tempo determinato, scadenza che è stata rispettata dall’inquilino insolvente.

A questo punto per la proprietà inizia una seconda fase di gestione dell’immobile, partendo dalle utenze. La famiglia si scontra ancora con la burocrazia e con le procedurale della società che le gestisce. «Mi sono trovato di fronte a situazione paradossali – spiega arrabbiato Angelo Menegatti – oltre ad azioni incomprensibili del conduttore dell’appartamento. Quest’ultimo, infatti, ha inspiegabilmente utilizzato grandi quantità di nastro adesivo per chiudere il contatore della luce e poi quello del gas, impedendomi di fatto di poterlo inizialmente aprire se non con un intervento di rimozione del nastro adesivo. A parte questo, poi mi sono recato agli uffici di Hera a Ferrara, società alla quale l’inquilino si era rivolto per i contratti di allacciamento di luce e gas. Ebbene nonostante avessi la sentenza del tribunale di sfratto, che ho mostrato all’ufficio, non è stato possibile chiudere le utenze. Ci viene chiesto di volturare a nome della proprietà, ma non di chiuderlo perché c’è un procedura burocratica che non lo permette nonostante siamo noi i proprietari dei contatori. Questo causa ritardi e costi, inoltre, questo frena anche nel momento in cui volessi affittare di nuovo l’immobile».

L’ufficio informazioni di Hera precisa che: «Le utenze attuali se sono intestati all’inquilino, bisogna per procedura avviare la voltura verso la proprietà, successivamente e solo allora si potrà cessare la fornitura. Il tutto è possibile effettuarlo in pochi giorni per completare l’iter richiesto». Menegatti punta il dito anche sugli orari di apertura degli uffici di Acquevenete ad Occhiobello, società che gestisce il servizio idrico. «Mi sono prsentato per la chiusura dell’utenza dell’acqua – spiega Menegatti – e mi sono trovato di fronte il cartello che indicava la chiusura per tutto il mese di agosto degli uffici ad Occhiobello, dove solitamente è prevista un’apertura al pubblico di tre giorni alla settimana. A questo punto sono andato direttamente nella sede centrale di Rovigo dove ho potuto procedere alla chiusura del contatore dell’acqua senza problemi». In conclusione Menegatti punta il dito sulla burocrazia che ruota attorno alla locazione degli immobili, specificamente nei casi d’insolvenza degli inquilini».