La città si inchina ai campioni d’Italia

Centinaia di tifosi in piazza Vittorio Emanuele II, la gioia rossoblù. E parte l’applauso alla squadra che ha vinto il 13° scudetto

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Rovigo si colora di rossoblù. È successo ieri sera in occasione dei festeggiamenti per i campioni d’Italia che hanno conquistato il 13° scudetto battendo il Petrarca. Festoni, addobbi, fiocchi e poster nelle vetrine dei negozi hanno celebrato i Bersaglieri. Ad aprire i festeggiamenti gli Psychodrummers, musicisti che hanno suonato al Battaglini anche nel 2016, quando Rovigo vinse in casa il 12° scudetto contro il Calvisano. Subito dopo è intervenuto il sindaco Edoardo Gaffeo. "Lo spettacolo che si vede dal palco è eccezionale – dice Gaffeo –. Prima però vorrei dire che Marco Zennaro deve tornare a casa perché il suo posto è qui con noi". Il sindaco ha poi letto alcune parole che incarnano lo spirito di questo sport e che ha preso dal film Invictus. "Essere a Padova in una finale tutta veneta che rappresenta la storia del rugby italiano è stato bellissimo – afferma Cristiano Corazzari, assessore regionale allo sport –. Nell’aria si percepiva la sensazione positiva della città di Rovigo. Ho cercato di manifestare con equidistanza il tifo, ma ad un certo punto non ce l’ho più fatta e la vittoria è andata ai migliori: i Bersaglieri. Siamo orgogliosi di tutti voi che rappresentate un esempio da seguire tutti i giorni". È intervenuta Emanuela Nissotti, presidente di Asm set. "È una gioia e un onore poter ringraziare questa squadra per le emozioni che ci ha regalato – ammette –. Siamo fieri di poter rinnovare il nostro sostegno al team". È stato poi il turno del presidente rossoblù Francesco Zambelli. "Questa partita doveva essere un punto d’arrivo un anno fa e lo è stata quest’anno – spiega Zambelli –. Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno contribuito a realizzare questo percorso che non è stato facile. Ringrazio i giocatori, l’allenatore Casellato, gli aiuto allenatori, gli sponsor che non ci hanno mai abbandonati e i tifosi, oltre che all’amministrazione comunale". Il sindaco Gaffeo ha consegnato a Zambelli una medaglia. È stato poi il momento delle premiazioni. I Bersaglieri sono stati premiati dal sindaco, dall’assessore allo sport Alberghini e da Giuseppe Favaretto. "Avere la possibilità di vivere questa esperienza è fantastico – afferma Alberghini –. La squadra ci ha insegnato a non mollare mai". Alla fine delle premiazioni tutta la piazza si è alzata in piedi e ha iniziato a cantare "siamo noi, siamo noi i campioni dell’Italia siamo noi". È salito sul palco Fabio Vettori, l’artista che ha omaggiato la squadra rossoblù con una sua opera. "A Rovigo le emozioni che si provano sono incredibili – dice emozionato Casellato –. Dispiace non aver avuto il pubblico durante la stagione, ci avrebbe aiutato molto". "È un sogno che si realizza ed è meritato – afferma il capitano Matteo Ferro –. Grazie alla società che ci ha dato tutti i mezzi necessari per arrivare fin qua. Vedere il Corso del popolo rossoblù con i fumogeni resterà un ricordo indelebile. Grazie a tutta la città per esserci sempre stata vicina". Sul palco i ‘Marmaja’ che hanno omaggiato la squadra con il brano che avevano scritto qualche anno fa. "Dopo un anno denso di emozioni siamo qui per presenziare alla giusta conclusione di questo campionato – commenta la tifosissima Luciana Mantovani –. Una serata intensa come quella della sera della vittoria. Questo scudetto è stata la rivincita dell’ultima finale con il Petrarca. Noi purtroppo l’abbiamo vista da casa, ma appena hanno fischiato la fine siamo corse in piazza a festeggiare". Molti i tifosi che hanno dovuto rinunciare ad assistere alla finale e che erano in piazza per celebrare insieme alla squadra la festa, tra questi tifosi storici che sono cresciuti respirando rugby. "Eravamo in piazza per la finale – racconta Paola Licursi – abbiamo cenato in centro e visto la partita dal locale in cui eravamo. Appena finita siamo andati sul corso a festeggiare. Siamo qui per ringraziare la squadra del grande impegno dimostrato in questo anno". Il dispiacere di molti tifosi è quello di dover salutare alcuni giocatori e l’allenatore. "La partita siamo riusciti a vederla allo stadio, a siamo qui per festeggiare ancora una volta – spiega Nelly Mazzetto –. Il grande dispiacere è che molti dei giocatori andranno via. Dispiace anche che sia cambiato l’allenatore che secondo me andava tenuto stretto. La squadra quest’anno è stata molto compatta e ha fatto un grande lavoro. Li abbiamo seguiti ovunque, anche da casa quando non si poteva, sempre con il cuore". C’è gia chi pensa allo scudetto numero 14. "Ovviamente speriamo in un’altra vittoria – commenta Arianna Biscuola –. La differenza quest’anno l’ha fatta lo spirito di squadra ma soprattutto la voglia di riscatto dalle precedenti sconfitte. Dispiace che molti vadano via, alcuni giocatori avevano creato un legame speciale con la città". A tifare anche alcuni ex giocatori. "E’ stato un campionato intenso e a tratti altalenante – dice Silvano Biscuola, ex rossoblu ma anche allenatore –. Nelle ultime partite che la squadra si è consolidata. L’ho vista annotando tutto quello che accadeva, deformazione professionale. La differenza l’ha fatta l’aver fatto meno falli, ma soprattutto non aver mai mollato fino alla fine. Questo ha permesso il risultato eccezionale ottenuto. D’altronde i veri rugbisti lo sanno, la partita finisce solo quando l’arbitro fischia".

Agnese Casoni

Silvia Malanchin