Rovigo, uccisa a coltellate e bruciata. Il nipote indagato per omicidio

Miranda Sarto, 82 anni, venne trovata senza vita in casa nel novembre del 2016

La casa dove è stata uccisa Miranda Sarto

La casa dove è stata uccisa Miranda Sarto

Rovigo, 7 giugno 2017 - Gino Sarto è indagato per omicidio. E potrebbe non essere l’unico iscritto nel registro del sostituto procuratore che coordina l’inchiesta, Andrea Girlando del tribunale di Rovigo. Si scopre solo ora perché quasi nulla fino a ieri era trapelato dalle indagini sulla morte di Miranda Sarto, uccisa a coltellate nella propria casa di via Gorghi 30 a Porto Viro la sera di mercoledì 9 novembre 2016.

Gino Sarto, 66 anni, è il nipote di Miranda Sarto, vive nell’appartamento ricavato al primo piano della casa della zia, che fino al giorno della morte occupava il piano terra. Il 10 novembre, la mattina dopo il ritrovamento del cadavere, Gino Sarto di fronte alla propria casa ha raccontato di essere residente lì da otto anni. Tornato dal Lago Maggiore dove ha vissuto e lavorato a lungo. La zia, divorziata, da tempo aveva una relazione sentimentale con un uomo più giovane, Giuliano Fanan, 73enne di Mesola.

A sinistra Gino Sarto davanti all’abitazione di via Gorghi dove venne ammazzata la zia, Miranda Sarto. La donna viveva sotto l’appartamento del nipote.
A sinistra Gino Sarto davanti all’abitazione di via Gorghi dove venne ammazzata la zia, Miranda Sarto. La donna viveva sotto l’appartamento del nipote.

Lo aveva accusato di minacce e ingiurie tipo «spegni la stufa altrimenti ti spacco la testa, puttana, matta». Stando a quanto ha raccontato Sarto il 10 novembre, lui e Fanan si conoscono circa dal 2010, avevano fatto entrambi volontariato all’Auser di Porto Viro. Ma i loro rapporti sono diventati testi a causa della frequentazione tra Fanan e Miranda Sarto. Le indagini non sono ancora chiuse.

Al pm Girlando non sono ancora arrivati tutti i risultati delle analisi richieste al reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Parma, i famosi Ris ma si conosce già il primo esito dell'autoposia. Nei confronti di Sarto non sono state emesse misure come gli arresti domiciliari e o la custodia cautelare in carcere. In questi mesi ha continuato la propria vita, normalmente. Già nei giorni successivi all’omicidio però nella casa di Sarto e della zia erano stati fatti diversi sequestri che risultano ancora in essere.