Monossido di carbonio Rovigo, caldaia difettosa. Un morto e due feriti

Lauro Santato, 55 anni, lavorava in un calzaturificio nella provincia di Rovigo

Sono intervenuti i vigili del fuoco

Sono intervenuti i vigili del fuoco

Rovigo, 14 marzo 2019 - Era nato a Villanova del Ghebbo l’uomo che è morto oggi pomeriggio per una fuga di monossido di carbonio a Piacenza d’Adige (in provincia di Padova), Lauro Santato, 55 anni, lavorava in un calzaturificio nella provincia di Rovigo. Intossicati anche il figlio Manuel, 22 anni e la moglie Lorella Moscardo di 58.

Il monossido che ha ucciso Lauro è uscito da una caldaia che non funzionava bene. Era tutto chiuso ieri mattina in via Galvan numero 305 ed il cognato della vittima si è insospettito ed è andato dai carabinieri i quali sono intervenuti, hanno constatato la morte del 55 enne mentre sono riusciti a salvare gli altri due componenti della famiglia.

Il ragazzo è stato salvato per un soffio, il respiro era flebile e se gli uomini dell’Arma fossero intervenuti più tardi non si sa come sarebbe potuta finire questa triste storia. I militari gli hanno fatto il massaggio cardiaco e poi sono arrivati gli uomini del Suem 118, un’ambulanza e un elicottero da Padova. La madre è stata trasportata in elicottero a Padova perché sembrava in gravi condizioni mentre il ragazzo è stato ricoverato a Schiavonia. Perfino i carabinieri intervenuti sono stati visitati all’ospedale, tanto era concentrata la presenza del monossido di carbonio nella casa. Sulle cause dell’incidente sembra non ci siano dubbi, i vigili del fuoco hanno attribuito la tragedia al mal funzionamento della caldaia. In più un nido ostruiva la canna fumaria. Le intossicazioni da monossido non sono così rare. Solo nei casi più sfortunati però muore qualcuno.

Il 24 ottobre dell’anno scorso, per esempio, a Rovigo, in via Sant’Agostino si è verificata una lieve intossicazione da monossido di carbonio. Vittima una donna ed un minorenne che a causa dello spegnimento di carbonella usata al posto del riscaldamento hanno rischiato grosso. Alle 6 del mattino sono intervenuti i carabinieri, l’ambulanza e i vigili del fuoco nell’abitazione di una famiglia di cittadini marocchini. Il trasporto in ospedale però è stato deciso solo per compiere degli accertamenti. Nessuno era grave. Anche il 21 novembre a Porto Viro ci sono stati due intossicati da monossido di carbonio. Alle quattro di notte, una coppia che abita in via Giuseppe Di Vittorio ha avuto bisogno dell’intervento congiunto dell’ambulanza e dei pompieri. Il marito ha 76 anni, la moglie un po’ più giovane. Sono stati accompagnati in un primo momento al pronto soccorso della struttura privata di Porto Viro ma poi, una volta confermata l’intossicazione, sono stati trasferiti all’ospedale di Mestre.