Nogara Mare autostrada, bocciato il progetto. "Troppo costoso"

Il Consiglio di Stato ha messo fine al contenzioso tra Regione e concessionaria

Autostrada

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Rovigo, 26 settembre 2019 - Questione di soldi. Tanti soldi. Troppi. Quelli che la concessionaria autostradale Brescia-Verona-Vicenza-Padova chiedeva in più rispetto al budget originario, addirittura tarato all’anno 2004. Così il contenzioso aperto con la Regione Veneto, che come parte pubblica si era opposta all’impennata dei costi, è finito al Consiglio di Stato. Che ha bocciato definitivamente l’autostrada Nogara-mare, un progetto misto Verona-Rovigo, che partendo dal casello dell’A22 a Nogarole Rocca, quadrante del Brennero, passando per Nogara nel Veronese e intersecando altre due autostrade, doveva raggiungere il Delta del Po con un percorso quasi tutto nel territorio polesano. La sentenza è stata pubblicata l’altro ieri: il Consiglio di Stato ha respinto l’appello della concessionaria autostradale mandataria del raggruppamento temporaneo di imprese comprendente pure le imprese Astaldi e Mantovani. Lo stop al project financing è legittimo, essendo «indubbio che la condotta della Regione Veneto non è stata contraria ai doveri di correttezza e di lealtà nel momento in cui il contributo pubblico sarebbe dovuto passare da 50 milioni a 1,2 o addirittura a 1,8 miliardi di euro».  

Adesso, dopo numerose puntate, si può mettere la parola fine della telenovela. E quindi di un sogno per il territorio polesano che sulla costruzione dell’autostrada ‘sopra’ l’attuale tracciato della superstrada Transpolesana aveva scommesso parecchio. Sono stati 15 anni di carte e snervanti tira e molla amministrativi, non senza l’opposizione di alcune comunità locali. Basti pensare che la cosiddetta autostrada regionale ‘Medio Padana Veneta Nogara – Mare Adriatico’ era stata individuata nel Piano regionale dei trasporti della Regione del 2004. La motivazione diceva tutto e niente: l’asse doveva migliorare le condizioni di mobilità est – ovest lungo l’area padana, integrando l’asse storico costituito dalla A4 con il potenziamento dell’asse medio padano. In Polesine i comuni compresi nella mappa erano Badia, Fratta, Pontecchio, Gavello e Adria. Diverse le interconnessioni: con l’Autostrada A31 Valdastico a Canda e con l’autostrada A13 Padova-Bologna a Villamarzana. E c’era addirittura la prospettiva di un tracciato nella parte finale nel Delta intersecato all’Autostrada Orte-Mestre. Parole, parole. Diversi invece i fatti. Con Regione e sindaci dei comuni interessati al progetto sempre in prima linea. Il punto di rottura, nell’altalenante sequenza di eventi spesso contrastanti, avviene nel maggio del 2018. Quando la Regione Veneto si oppone davanti al Tar alla richiesta di aumento dei costi presentato dalla Concessionaria e vince la causa, sette mesi più tardi. Probabilmente la Nogara-mare ha iniziato ad agonizzare in quel momento, poi il colpo di grazia lo ha dato il Consiglio di Stato respingendo il ricorso della Concessionaria. Sul tramonto della Nogara-mare, in Polesine la maggior parte delle reazioni imprenditoriali e politiche si concentrano sul ruolo della Regione.

Ad esempio c’è chi è critico come la consigliera regionale di ‘Italia in comune’, Patrizia Bartelle che punta il dito sulla giunta colpevole di aver deciso di concentrare tutte le risorse sul progetto della Pedemontana. «Il presidente Luca Zaia – afferma Bartelle – si era impegnato a rivedere tutti i project financing ma di fatto si è operato per concentrare tutte le risorse sulla madre di tutte le battaglie, vale a dire la Pedemontana». Quindi era impensabile che pagasse l’aumento di budget richiesto dalla Concessionaria? «Dovevano tagliare ad ogni costo – conclude Bartelle – con qualsiasi giustificazione hanno ottenuto lo scopo sacrificando la Nogara - mare».

Ma l’autostrada uscita dalla porta potrebbe rientrare dalla finestra grazie al nuovo piano dei Trasporti presentato nel luglio scorso. E’ stata la stessa assessora Elisa De Berti , rispondendo ad un’interrogazione, a parlare di prolungamento della Transpolesana attraverso la revisione progettuale dell’autostrada Nogara-mare per collegare il Polesine al mare. Può essere una ripartenza? «Lo stop alla Nogara-mare – osserva Graziano Azzalin, consigliere regionale del Pd – evidenzia ulteriormente l’urgenza di lavorare sull’esistente, a partire dalla Tranpolesana, che ha bisogno di miglioramenti strutturali consistenti, a partire dalla sua messa in sicurezza». Gian Michele Gambato , vicepresidente degli industriali di Rovigo-Venezia , vede il bicchiere mezzo pieno. «Il prolungamento della superstrada fino al mare – argomenta – è sicuramente un fatto positivo soprattutto per la parte del basso Polesine. Ma se non si realizza un collegamento con l’asse del Brennero, questo progetto potrebbe rivelarsi un collo di bottiglia su Verona annullandone in qualche modo l’efficacia. Quindi a mio avviso – conclude – serve un’operazione verso sud ma anche verso nord».