Pesca Rovigo, il verdetto in mano ai consiglieri

Lagune negate: i rappresentanti della Provincia voteranno la delibera per i 15 anni di proroga delle concessioni, parere negativo della dirigente

La protesta dei pescatori

La protesta dei pescatori

Rovigo, 12 ottobre 2019 - Parere contrario. Si sapeva, era stato ampiamente annunciato ma da ieri è consultabile nell’ufficio protocollo della Provincia, porta la firma del segretario generale Maria Votta e sarà allegato alla delibera di proroga dei diritti pesca di 15 anni della convenzione con il consorzio di Scardovari (Porto Tolle). La dirigente ha inoltre già annunciato che se passerà la delibera nel consiglio provinciale fissato per venerdì prossimo alle 11 inoltrerà tutta la documentazione alla procura della Repubblica e all’autorità nazionale anti corruzione (Anac).

La delibera è stata depositata una settimana fa da tre consiglieri su dieci. Sono Roberto Pizzoli e Francesco Siviero, sindaci rispettivamente a Porto Tolle e Taglio di Po, e Sara Mazzucato, consigliere comunale ad Adria. Un’azione in contrasto con il presidente Ivan Dall’Ara che da mesi propone percorsi più soft tipo una proroga di un anno e nel frattempo cercare una soluzione più sicura sia per gli amministratori, sia per i soci del Consorzio. I pescatori però non vogliono sentir parlare di gara, temono la partecipazione di altre figure italiane e straniere. D’altronde il fatturato del Consorzio, grazie alle vongole, viaggia sui 70 milioni di euro l’anno a fronte di un canone incassato dalla Provincia di 250mila euro l’anno.

Ora però, a differenza del passato, una società di Porto Tolle minaccia l’impugnazione della delibera e ricorsi in tutte le sedi, Corte di Conti compresa. È assistita dall’avvocato Roberto Anselmi, di Ferrara. Ma Siviero, Pizzoli e Mazzucato sembrano determinati a procedere e contano sui voti di Valeria Mantovan, consigliere a Porto Viro e Alberto Martello, consigliere nel comune di Canaro. In aula devono essere presenti almeno in sei perché il voto sia considerato valido.

Scontata la presenza di Ivan Dall’Ara che ha annunciato di votare contro, gli altri cinque consiglieri difficilmente seguiranno compatti il presidente. Potrebbero dividersi tra assenti e astenuti, i contrari dovrebbero essere due al massimo stando agli ultimi movimenti. Quindi quindi sì potrebbero bastare ma la situazione è fluida mentre lo scollamento tra uffici e consiglio si è esteso alla ragioneria. È contrario anche il parere della responsabile del settore finanziario, Caterina Bazzan, che è dirigente a Vicenza ma ha accettato l’incarico temporaneo a Rovigo fino al 31 dicembre. Ogni delibera può passare anche senza i pareri favorevoli degli uffici.

L’inconveniente per i consiglieri è che, in caso di ricorsi e impugnazioni, di fronte ad eventuali accuse della magistratura ordinaria o contabile non potranno difendersi dicendo di aver fatto una semplice scelta politica ed esibendo i pareri tecnici favorevoli. Devono sperare che i giudici diano ragione a loro e torto ai dirigenti della Provincia.