Poker di mostre. Riparte l’arte

Il Simbolismo e Robert Doisneau a palazzo Roverella. I ‘Teatri storici’ in esposizione al Roncale

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La grande arte torna a Palazzo Roverella e a Palazzo Roncale. La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha finalmente svelato il programma espositivo previsto per l’anno corrente. Quattro le mostre previste, due al Roverella, in collaborazione con il Comune e con l’Accademia dei Concordi, e due al Roncale. Scopo della Fondazione è quello di dare sempre maggior rilievo al capoluogo attraverso la realizzazione di importanti eventi espositivi ed artistici, con particolare attenzione al settore turistico. Alla conferenza di ieri mattina, collegato da remoto a causa della normativa anti-Covid, Gilberto Muraro, presidente della Fondazione. Presenti durante anche il presidente emerito Antonio Finotti, il vicepresidente Giuseppe Toffoli e il segretario generale, Roberto Saro. Per il Comune, il sindaco Edoardo Gaffeo e l’assessore alla cultura Roberto Tovo. Per l’Accademia dei Concordi la vicepresidente Sandra Bedetti e il segretario Pier Luigi Bagatin. "Siamo qui – inizia Gilberto Muraro – con entusiasmo a presentare il prossimo futuro, dando anche un rapido resoconto delle attività appena concluse tra Chagall e il ricordo di Dante Alighieri. La monografica su Chagall avrà una proroga eccezionale sino al 14 marzo. La mostra ha ottenuto importanti risultati, diventando una delle esposizioni più apprezzate a livello nazionale. Grande successo anche per "La quercia di Dante. Visioni dell’Inferno" con oltre 20mila visitatori, un record nella storia espositiva di Palazzo Roncale, pur essendovi stato il periodo di chiusura causa Covid". Dopo Chagall, dal 1 aprile al Roverella, partirà "Arte e musica. Dal Simbolismo alle avanguardie", tra relazioni, intrecci e corrispondenze di musica e arte attraverso un filone pittorico ispirato da Wagner e poi da Beethoven. Verranno esposte opere di Vasilij Kandinskij, Paul Klee, Frantisek Kupka, Félix Del Marle, Augusto Giacometti, passando per il Cubismo, il Futurismo, il Neoplasticismo, fino al Dada e al Surrealismo. Sempre al Roverella dal 26 settembre 2021 al 31 gennaio 2022 ci sarà la grande fotografia con una originale monografica dedicata a Robert Doisneau, padre indiscusso della fotografia umanista francese. Anche a palazzo Roncale non ci si ferma. A metà marzo si aprirà l’esposizione "Quando Gigli, la Callas, Pavarotti... I teatri storici del Polesine", dedicata appunto ai 7 teatri storici del territorio polesano. Tra questi, il Sociale di Rovigo, il Comunale e il Ferrini di Adria, il Cotogni di Castelmassa, lo Zago di Loreo, il Ballarin di Lendinara e il teatro sociale Balzan di Badia Polesine. Sarà un percorso espositivo che andrà a rileggere le loro storie, spesso contrassegnate da fortune alterne e con grandi debutti tra cui quello di Beniamino Gigli, senza dimenticare Pavarotti, Cotogni, Callas, Tebaldi, Simionato, Ricciarelli e molti altri. Sempre al Roncale ci sarà infine una seconda mostra in autunno sulla quale la Fondazione sta lavorando. I dettagli saranno resi noti nelle prossime settimane. Insomma, anche quest’anno, benché l’arte stia ancora vivendo un periodo di forte difficoltà a causa delle rigide limitazioni che stanno colpendo i luoghi di cultura, la Fondazione riprende il proprio cammino per portare nei contenitori della cultura – Roverella e Roncale – l’arte con gli effetti positivi che questa ha sull’economia del tessuno cittadino.

Giorgia Brandolese